Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

"Da M5s e Pd solo imposte e più spesa"

Il leader della Lega Matteo Salvini

Salvini, Berlusconi e Meloni si scagliano contro la manovra

Angela Barbieri
  • a
  • a
  • a

Sabato il centrodestra unito sarà in piazza San Giovanni a Roma in occasione della manifestazione voluta da Salvini. I tre partiti: Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia sono ancora di più uniti in questo momento in cui condividono lo stesso giudizio sulla manovra del governo rossogiallo: tutte misure incentrate su due capisaldi: «Più tasse e più spesa». È dall'economia che il centrodestra riparte per lanciare il messaggio che un'altra Italia è possibile, un'Italia che non «punisce famiglie e imprese» come invece fanno Partito democratico e Movimento 5 Stelle. I tre leader saranno oggi insieme a Perugia (in Umbria si vota domenica) e probabilmente si saprà anche qualcosa di più sulla scaletta della manifestazione di piazza San Giovani. Non è un mistero che la partecipazione di Berlusconi abbia creato più di un malumore all'interno del suo partito. L'ala anti-sovranista e non solo non condivide la scelta di aderire all'iniziativa leghista perché teme un "predellino salviniano". I più oltranzisti erano contrari persino all'idea della delegazione azzurra. Non sono pochi i parlamentari a considerare un errore stare sul palco con gli alleati sovranisti, in particolare con Salvini, che immagina una coalizione a trazione leghista. Tornando alla manovra che sta mettendo a punto il governo, gli alleati di centrodestra sottolineano che con le nuove misure economiche le famiglie e le imprese si troveranno in condizioni peggiori. Il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, spiega che ci saranno «nuove tasse su famiglie e su chi produce. Tasse sul gasolio per il trasporto merci, sulla plastica e sulle case. Alle famiglie tolgono persino le detrazioni e le aziende si ritroveranno con montagne di burocrazia in più, cioè altri costi. I commercialisti rischiano il carcere. Dove sono finite le promesse di Conte e Di Maio?». Mentre Salvini fa notare che alla fine il governo ha lasciato quota 100, «confermando quanto fatto da noi l'anno scorso», ma allo stesso tempo «questo governo ha completamente abbandonato i disabili cancellando persino l'unico interlocutore che avevano nell'esecutivo. Dopo i soldi, Renzi e Conte vogliono togliere anche la dignità a chi lotta ogni giorno per una speranza in più». Silvio Berlusconi, invece, si concentra sull'assenza di politiche in grado di ridare fiato alle aziende e al mercato del lavoro: «Questa manovra economica va esattamente nella direzione opposta: aumenta le tasse introducendone anche di nuove, espande il debito pubblico e il peso della burocrazia, nasconde scelte sbagliate di politica fiscale dietro al velo ipocrita dell'ambientalismo. Ci auguriamo il governo possa avere un sussulto di realismo e consenta alle opposizioni di dare, nel corso del passaggio parlamentare, un contributo migliorativo a questa manovra, altrimenti assai negativa per la nostra economia». Tra le novità introdotte dal governo c'è l'aumento della cedolare secca. Ed è proprio su questo punto che si scaglia Giorgia Meloni: «Eccola la stangata sugli affitti. Nella manovra rossogialla (ma ormai sarebbe meglio dire rosso-rossa) c'è un aumento della cedolare secca per i proprietari di case di ben due punti e mezzo percentuali. Una mazzata in più per milioni di contribuenti, che deprimerà ulteriormente l'economia».

Dai blog