la manifestazione
In marcia con Salvini contro il governo
Da San Giovanni a San Giovanni. Dal 2 dicembre 2006 al 19 ottobre 2019, la piazza innanzi al Vicariato di Roma si riscopre teatro ri-fondativo del centrodestra. Tredici anni fa, infatti, il polo moderato e identitario, sotto la guida di Silvio Berlusconi, dopo mesi di divisioni e di distinguo ritrovò la propria coesione "contro il governo delle tasse" di Romano Prodi. Oggi, passata un’epoca politica, cambiati due leader su tre, la coalizione che nel frattempo ha mutato il suo equilibrio scoprendo il suo traino identitario. Ma la dinamica è quasi sovrapponibile: dopo un lungo periodo di stop and go, vertici non sempre andati al meglio, e duelli a distanza, gli alleati ripartono da Piazza San Giovanni, sabato alle 15. E sarà l’appuntamento dell’Orgoglio Italiano, ripete Matteo Salvini, Segretario della Lega che ha fissato, per primo, l’iniziativa poi condivisa dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e infine dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Un appuntamento che chiama a raccolta quel popolo deluso dall’operazione di Palazzo che ha portato alla formazione del secondo governo Conte che porta l’impronta del centrosinistra; un appuntamento approdo di quella classe media terrorizzata da una manovra che, per come è stata impostata dal Consiglio dei Ministri di stanotte, imporrà nuove tasse e nuovi vincoli. E sarà l’occasione anche in cui la Lega lancerà la sua petizione per chiedere le dimissioni del Sindaco di Roma Virginia Raggi. Proprio per la preponderanza del respiro nazionale, e nel tentativo di raccogliere una indignazione che sia il più trasversale possibile, il battage social che prepara all’evento vede una marginalità del simbolo della Lega e un utilizzo prevalente del tricolore. E ciò dice molto anche anche sull’altro obiettivo dell’appuntamento di sabato. Piazza San Giovanni, infatti, sarà una tappa che rafforzerà il progetto di Salvini per la costruzione di una leadership pienamente nazionale. Obiettivo già confortato dal risultato alle elezioni europee e dai sondaggi attuali che, dopo un momento di flessione dovuto alla crisi di governo, vedono la Lega tornata sulla soglia del 33%.