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Berlusconi terremota il centrodestra

Il Cav a valanga sugli alleati: "Senza di noi non vincono"

Donatella Di Nitto
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Silvio Berlusconi show davanti alla platea dei pensionati di Forza Italia dove, come un fiume in piena, travolge gli alleati di centrodestra. "Siamo stati noi a far entrare nel governo Lega e fascisti. Li abbiamo legittimati noi, li abbiamo costituzionalizzati noi", scandisce il Cav al Teatro Manzoni di Milano, dove si parla di pensioni. L'ex premier è un fiume in piena e si toglie non pochi sassolini dalle scarpe: "Siamo distanti da loro, non siamo populisti, non siamo incolti perché abbiamo studiato. Siamo obbligati a stare nel centrodestra, se loro non avessero noi sarebbero una destra estremista. Incapaci di vincere e di governare". Berlusconi è in forma smagliante, arriva con un'ora di anticipo, il teatro non è pienissimo, ma il Cav non ci bada e per i suoi "pensionati", a cui promette un ministro per la terza età quando andrà al governo, concede due interventi: uno di mezz'ora e quello di chiusura di quasi un'ora. Con il rischio di incrociare proprio l'alleato a cui ha fatto 'la morale' poco prima. A pochi passi dal Manzoni infatti è atteso il Capitano, impegnato in piazza Duomo in un evento organizzato dalla Ens. L'ex ministro raccoglie il guanto di sfida ricorda al Cav: "Noi non vogliamo escludere nessuno però neanche passare per gli ultimi arrivati, abbiamo pur sempre il 30% dei voti". E sull'entrata a gamba tesa tuona: "Qualcuno avvisi Berlusconi che parlare di fascismo nel 2019 non ha più senso, lo lasci fare a quelli del Pd, a Saviano e Gad Lerner. Ormai si confrontano partiti a favore degli Italiani e partiti contro gli Italiani, telecomandati dall'estero. Chi si allea con la Lega deve avere ben chiaro questo: prima gli Italiani". Silenzio invece da Giorgia Meloni, che decide di non replicare in prima persona ma lascia parlare Stefano Maullu, membro dell'esecutivo del partito: "Leggo con tristezza le dichiarazioni di Silvio Berlusconi. Dispiace che queste parole vengano proprio da chi in passato ha ampiamente dimostrato sensibilità politica e capacità di analisi ben diverse". Le parole di Berlusconi sono dure soprattutto nei confronti di Meloni. L'ex premier non pronuncia mai il nome di Fdi (mentre per la la Lega lo fa) etichettandolo con quel 'fascista' che rimbomba nella sala dei 'Seniores' azzurri. Sintomo che i rapporti gelidi con la presidente patriottica ancora non si sono scongelati. Non è un mistero che ora è Salvini l'anello che unisce i due alleati, troppo frequentemente posto nel ruolo di mediatore e di messaggero delle volontà dell'uno e dell'altro, proprio a causa dei rapporti ridotti ai minimi termini. A dimostrarlo il vertice a due della scorsa settimana e quello a tre non ancora in programma perché, questa la versione ufficiale, "siamo compattissimi non serve". Domani il leader azzurro spegnerà 83 candeline e oggi nella sua Milano si è voluto godere il calore di un gruppo di attivisti che gli ha dedicato un coro di 'tanti auguri'. Per l'occasione una delle tante battute: "Mi spiace un po' essere qui il più vecchio. Mia madre diceva che il modo sicuro per non invecchiare mai è morire prima".

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