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Fronda interna, Di Maio sempre più solo. Ma lui nega: "Malinteso"

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Caos tra i senatori: in 70 firmano un documento contro il leader grillino

Silvia Sfregola
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"Far passare le 70 firme raccolte nel gruppo dei 5 stelle al Senato come contro di me è un grande malinteso". Il capo politico del M5s Luigi Di Maio nega la fronda interna per defenestrarlo. "Poi c'è sempre una voce che si leva in dissenso ed è giusto così: io sono stato eletto - dice - con l'80 per cento di preferenze come capo politico, non con il 100 per cento, ed è giusto che ci sia chi non è d'accordo" . E ancora: “Ho sentito il senatore che ha raccolto le firme, Dessì, e anche molti dei senatori che avevano firmato il documento: in realtà guardando il documento non si parla né del capo politico né della leadership del Movimento. È una procedura interna per modificare lo statuto del gruppo, è legittimo e rientra nelle dinamiche del gruppo parlamentare, ed è firmato da persone con cui lavoriamo ogni giorno. Credo che sia stato un grande malinteso”. “Riguardo alle dichiarazioni di alcuni senatori - ha proseguito Di Maio - dico che siamo in una forza politica in cui io ho ottenuto l'80% dei consensi come capo politico, non il 100% per fortuna, e dico anche che, nei prossimi mesi, la mia idea di ristrutturare il Movimento con il Team del futuro e i Facilitatori regionali sarà portata avanti e nei prossimi mesi avremo un'organizzazione del Movimento che prima non ha mai avuto”.

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