atreju 19
"Mai più traditori nel centrodestra"
Mai più un centrodestra «poligamo». E quindi Lega e Forza Italia sottoscrivano subito il «patto anti-inciucio» proposto da Fratelli d’Italia perché solo unita la coalizione può capovolgere un governo «che ha già ricominciato a parlare di tasse e che ha in mente la patrimoniale». Nel momento più atteso della 22ª edizione di Atreju - l’intervento della leader - Giorgia Meloni non delude le aspettative e in circa 45 minuti di comizio strappa applausi a ripetizione a una folla innamorata. In fondo, gioca da una posizione favorevole. E non solo perché parla davanti a un pubblico amico. Ma perché, a differenza delle passate edizioni di Atreju, non è più la «sorella minore» del centrodestra. Nei sondaggi Fratelli d’Italia è ormai stabilmente al secondo posto della coalizione e, rispetto alla Lega, può vantare una «verginità» che il Carroccio, dopo la travagliata navigazione con i Cinquestelle e la fine controversa di quell’esperienza, ha per il momento perso. Non a caso la Meloni, quando accenna agli alleati, dà il «bentornato» a Salvini e si augura che Forza Italia «chiarisca al più presto la propria posizione». Ma visto che in politica la fiducia nei partner è un concetto tanto ribadito quanto disatteso, la leader stavolta pretende certezze. Chiede che l’impegno a non governare mai con Pd e 5 Stelle sia messo nero su bianco. E si propone come facilitatrice di una nuova piattaforma sovranista fissando, per il prossimo 30 novembre, un appuntamento programmatico dal titolo evocativo: «La casa dei patrioti». I primi minuti del suo discorso la Meloni li utilizza per togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti dei... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI