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I sovranisti dichiarano guerra ai gretini

Ad Atreju i leader internazionali: "Un altro tentativo degli euroburocrati per imbrigliare le nostre economie"

Pietro De Leo
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La famiglia europea dei conservatori ed indentitari è vitale, ed Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia che si è tenuta nel week end a Roma, lo ha dimostrato. Sabato c'è stato Orban che, pur sedendo ancora nel Ppe, è portatore di un'idea di Europa alternativa a quella del gotha che la governa, ed è stato applauditissimo. Ieri è stata la volta di Jan Zaharadil, leader dell'Ecr, ossia i Conservatori e riformisti europei, Santiago Abascal dello spagnolo Vox e Thierry Baudet, del "Forum per la democrazia olandese". Un colpo d'occhio che contiene anche un significato politico, perché sia Abascal che Baudet sono accomunati a Giorgia Meloni anche dal fattore anagrafico, essendo tutti i leader ricompresi nella forbice dei 35-45 anni. Sul dato dei contenuti, quel che ieri è emerso non è soltanto la contrapposizione all'idea di un'Europa antitetica rispetto alle dignità politiche nazionali, ma anche a quello che oramai sembra il nuovo mantra della Commissione, declinata fortemente, a livello di Stati, dai governi filo-Bruxelles. Ovvero il Green New Deal, dietro cui si potrebbe nascondere un nuovo cappio di regole ed oneri fiscali destinato a strozzare le economie nazionali. E' questa in sintesi, la tesi che serpeggia nel mondo conservatore europeo. Baudet, infatti, osserva: “quello operato dalla nuova Commissione Ue con il cosiddetto green deal è un golpe. Utilizzano il tema ambientale come arma contro la sovranità e l'indipendenza dei governi nazionali per imporre il loro potere”. Secondo Baudet, peraltro, un obiettivo politico dovrebbe essere “l'eliminazione della valuta europea, che distrugge le economie nazionali e colpisce i nostri risparmi e le nostre pensioni, la difesa dei nostri Paesi dall'immigrazione di massa in particolare dal Medio Oriente e l'Africa, e la ricostruzione dell'antico spirito millenario d'Europa che ha definito la nostra identità nei millenni”. Anche Zharadil insiste molto nell'allarme contro l'illusione verde: “in Europa, dietro la questione ambientale si nasconde un'agenda radicale. Si tratta del tentativo di un cambiamento sistemico della nostra società”. L'altro topos è la contrapposizione tra popoli e realtà sovranazionali. Abascal, perciò, punta il dito: “Bruxelles, le Nazioni Unite, le ong e le lobby di sinistra”. E osserva: “La cosa più grave è che quelli che denunciano la distruzione dell'Europa vengano trattati come delinquenti. Pensate alla criminalizzazione a Orban per il suo intervento qui, alle offese che riceve il popolo inglese perché vuole uscire dall'Ue, agli insulti a Meloni e Salvini, perché dicono che bisogna controllare le frontiere e rimandare a casa i clandestini”. Peraltro, su Fdi, Abascal ha rivolto un vero e proprio omaggio al partito guidato da Giorgia Meloni: “da sovranista spagnolo dico che voi di Fdi siete l'avanguardia contro le oligarchie politiche-culturali per salvaguardare il passato e il futuro dell'Italia, in Spagna vi guardiamo come esempio”. L'argomento immigrazione e multiculturalismo è sempre vivo, e lo spiega anche Zahradil: "abbiamo assistito a piazze e strade obiettivi di fanatici animati da odio religioso nei confronti di tutta la civilta' occidentale, dove per troppo tempo si e' consentita la nascita di società parallele in Europa". Secondo il Presidente dell'Ecr "non basta dire che bisogna arrestare questo processo. Chiunque giunga in Italia deve rispettare le nostre regole le nostre leggi senza eccezione". L'obiettivo della difesa dell'identità europea e occidentale, dunque, è ben lungi dall'essere perseguito. E le polemiche attorno alla decisione di Ursula von der Lyen di assegnare il portafoglio allo “stile dei vita europea” ne sono la prova. 

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