I 5Stelle chiudono la porta in faccia al Pd: no alleanze
Il governo Pd-M5s è ormai realtà, ma le strade di Partito democratico e Movimento 5 Stelle sembrano destinate a correre parallele, senza incontrarsi. Non nel breve periodo, almeno: l'idea di Dario Franceschini, benedetta anche dal segretario dem Nicola Zingaretti, di stringere alleanze con i pentastellati su base regionale viene respinta, e da una parte del Pd e dal Movimento 5 Stelle che la definisce una ipotesi "non all'ordine del giorno". Una formula che non suona come un 'niet', ma come la volontà di muoversi con cautela e respingere accelerazioni unilaterali su un tema come le alleanze. Andando con ordine: Franceschini rilascia una intervista in cui spiega: "Se lavoreremo bene, potremo presentarci insieme già alle regionali. È difficile, ma dobbiamo provarci. Per battere questa destra, ne vale la pena". Poche ore dopo, Zingaretti esce con una dichiarazione in cui sottoscrive le parole del 'suo' ministro sottolineando che, visto che si governa su un programma comune su base nazionale, nulla osta provarci anche su base locale: "L'idea di Franceschini è corretta. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l'Italia, perché non provare anche nelle regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?". Anche perché, è il non detto, l'operazione potrebbe far comodo a entrambe le forze. Al M5s che non ha mai brillato alle urne su base locale. Al Partito Democratico che teme di perdere regioni importanti a vantaggio di una Lega che, seppure data in flessione dai sondaggi, gode ancora di un forte consenso al centro Nord. In Umbria, prima regione ad andare al voto il 27 ottobre, dopo le inchieste sula sanità che hanno portato alle dimissioni della governatrice Pd Catiuscia Marini, il rischio di una debacle democratica è reale. Il commissario Pd, Walter Verini, sottolinea che se è vero che "lo statuto del Movimento Cinque stelle impedisce alleanze elettorali con i partiti" è pur vero che "nel caso dell'Umbria si tratterebbe di un'alleanza con un profilo civico. Trovare una soluzione dipenderà da Di Maio, noi aspettiamo. Di tempo ce n'è poco, ma se c'è la volontà si può fare". Insomma, sembra fatta. Tanto che l'ex ministro dell'Interno raccoglie la sfida e bolla le parole del ministro della Cultura come una conferma del fatto che Pd e M5s "nel nome della poltrona non conoscono vergogna. Tanto qui in Umbria vinciamo lo stesso". Ma a rimettere tutto in gioco e' il M5s che, attraverso fonti del movimento, fa sapere che "il tema delle alleanze alle regionali non e' all'ordine del giorno. Dunque non c'e' in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni regionali". E aggiungono: "Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l'abbassamento delle tasse". Si iscrive al partito dei contrari anche il dem Matteo Orfini che dice di considerare "seria" la proposta di Franceschini, ma di non condividerla. Dalle Regioni interessate al voto, le posizioni sembrano ricalcare quelle nazionali, con i dem pronti a sedersi al tavolo e M5s che frena. Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia ed esponente calabrese del M5s si dice contrario all'asse, cosi' come il governatore dem Mario Oliverio, mentre Luigi Guglielmelli, segretario della federazione Dem di Cosenza, commenta: "Dispiace ascoltare le dichiarazioni del senatore Morra quando parla di repulsione verso alcuni Pd della Calabria. Conosco quanti in queste ore affannosamente stanno inseguendo Morra - svela Guglielmelli - affinche' interceda con il Movimento 5 Stelle per fare un accordo alle prossime elezioni regionali e sinceramente non meritano quella considerazione". Dall'Emilia Romagna i Cinque Stelle fanno sapere che "non c'e' nessun ponte aperto con il Pd in vista delle prossime elezioni regionali. Come sancito dal voto dei nostri attivisti su Rousseau, ad oggi, le uniche alleanze elettorali possibili sono e restano quelle che riguardano vere e autentiche liste civiche", sottolinea Andrea Bertani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle.