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L'Italia chiamò

A migliaia in piazza davanti a Montecitorio contro il governo delle poltrone. Meloni e Salvini battezzano l'opposizione all'inciucio M5s-Pd: "Li spazzeremo via col voto"

Franco Bechis
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Non era voluto, perché c'erano i lavori in corso che ne impedivano l'apertura. Però ieri faceva una certa impressione vedere in piazza Montecitorio il portone della Camera dei deputati chiuso mentre dentro l'aula votava la fiducia al governo Giuseppe Conte bis, e di fronte una marea di bandiere tricolori che sventolavano in mano a ragazzi, uomini, donne, pensionati che chiedevano di potere decidere loro il futuro di questo paese. Potere decidere nel modo più semplice e naturale possibile in una democrazia: il voto. Era la piazza - anzi, le piazze visto che la gente era molta più del previsto e si assiepava fino al Pantheon e lungo via del Corso - chiamata a raccolta da Giorgia Meloni, la leader di Fratelli di Italia. Una piazza a cui si sono uniti tanti altri politici, per primo Matteo Salvini che nei mesi scorsi era sembrato fin troppo riottoso verso l'ipotesi di riunire il centrodestra. Mancavano Silvio Berlusconi e le sue ancora consistenti truppe parlamentari, che all'improvviso sono stati assaliti da... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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