dopo il giuramento
Sul web gli haters la fanno nera. E la Bellanova risponde a pois
Fosse solo una questione di outfit potrebbe considerarsi chiusa quando, sui social, interviene Enzo Miccio. «Un abito in organza e chiffon con piccole balze, in un bel blu, perfetto per la sua silhouette. Abbinato magistralmente a delle slingback nere. Accessori in tinta con il piccolo torchon che incornicia lo scollo dell’abito. Per me #TeresaBellanova è #EnzoMiccioApproved», scrive su Twitter il designer di eventi e special weddings. Il conduttore del programma tv ’Ma come ti vesti?’, che si autodefinisce "Paladino del buon gusto", interviene dopo i numerosi attacchi social indirizzati alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Il suo nome è a lungo in cima alle tendenze sul web. L’abito indossato al Quirinale per il giuramento non è passato inosservato. In tanti la prendono di mira: «Carnevale? Halloween?», scrive l’ex parlamentare di FI Daniele Capezzone,mentre c’è chi la paragona a una «balena blu». A stretto giro di posta, però, si moltiplicano gli attestati di solidarietà, anche dai nuovi alleati del M5S. Giuseppe Conte la chiama per esprimerle la sua solidarietà. In realtà non è solo di abbigliamento che si parla. Le ministre sono sette su 21 componenti del Governo Conte bis, ma è ancora una volta sul look delle donne che si concentrano i commenti. Non andava bene il blu elettrico di Maria Elena Boschi cinque anni fa, non va bene adesso quello di Bellanova. E allora è direttamente la ministra a "scendere in campo". «#Eleganza è rispettare il proprio stato d’animo. Ieri mi sentivo entusiasta, blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna #qualcosadiblu». Game, set, match: si direbbe. Consapevolezza di sé e ironia per battere gli haters online. Non bastasse, l’ex sindacalista aggiunge: «Visto che il blu di ieri ha elettrizzato molti, ho voluto provare con questa mise oggi, che ne dite? #vestocomevoglio oppure no?», scrive su Facebook postando una foto che la ritrae con una blusa in seta gialla a pois neri. Le critiche, in realtà, riguardano anche il suo titolo di studio. La neoministra ha infatti solo il diploma di terza media. L’esperienza, però, se la fa sul campo: dopo la scuola lavora come bracciante agricola nella sua città, Ceglie Messapica, a 15 anni - contro lo sfruttamento dei caporali - entra nel sindacato e dirige la federazione dei braccianti della Cgil. Inizia una carriera sindacale lunga 30 anni, prima in rappresentanza dei braccianti e poi dei tessili. È Massimo D’Alema a portarla in Parlamento nel 2006. Diventerà poi sottosegretaria al Lavoro nel Governo Renzi e viceministra dello Sviluppo economico con Gentiloni. Il Pd la difende compatto, anche su questo fronte. Si dice «orgoglioso del Pd che porta una ex bracciante al governo del Paese» Andrea Orlando, che ricorda che « Bellanova ha la terza media ma ha studiato all’università della lotta sociale», con «rettore Luciano Lama». «Chi insulta Teresa Bellanova per il suo abito, per il suo fisico, per la sua storia di bracciante agricola divenuta sindacalista e poi ministro non è degno di una polemica pubblica: è semplicemente un poveretto», gli fa eco Matteo Renzi. A chi, poi, quanto a titoli di studio, la paragona a Luigi Di Maio, risponde Carlo Calenda: «Teresa ha un curriculum impeccabile (Cv non è solo/tanto titoli di studio) da sindacalista e al Governo ha presidiato centinaia di crisi. Se vivessimo in un paese giusto farebbe il ministro del Lavoro. Di Maio neanche le scarpe le può allacciare».