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Contrordine, compagni!

Entrano nel governo anche quelli della sinistra radicale di Leu che sperano in una poltrona. Col piattino da Conte chi solo un anno fa tuonava contro ogni trasformismo

Riccardo Mazzoni
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L'impegno era solenne e quasi condiviso all'unanimità: basta con i ribaltoni, con i responsabili che per garantirsi la longevità politica stravolgono la volontà popolare oppure tengono in piedi governi che non hanno più la maggioranza parlamentare invece di restituire la parola agli elettori, ossia a quello stesso popolo sovrano per Costituzione. Dunque, se si rileggono le cronache della campagna elettorale ante 4 marzo, su un punto – tranne qualche coraggiosa voce isolata – si superò la maggioranza qualificata delle forze politiche in campo per superare il famigerato articolo 67, quello che i costituenti introdussero per garantire ai parlamentari la libertà da ogni vincolo di mandato, un capitolo questo che trovò ampio spazio anche nel cosiddetto contratto per il governo del cambiamento: “Occorre introdurre forme di vincolo di mandato per i parlamentari, per contrastare il sempre crescente fenomeno del trasformismo... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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