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Riparte il tavolo poi Pd e M5s al Colle. Scontro sul vicepremier

Davide Di Santo
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Il Partito democratico ha dato mandato al segretario Nicola Zingaretti a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo governo. L'esecutivo rossogiallo prende dunque forma, ma in particolare sono da chiarire il ruolo di Luigi Di Maio e il voto sulla piattaforma Rousseau da parte del Movimento Cinque Stelle. Alla Camera invece è ancora in corso l'incontro tra le delegazioni del Partito democratico e quella dei pentastellati sulla piattaforma programmatica mentre nel pomeriggio i due partiti saliranno al Colle per le consultazioni con Mattarella. Pesa l'incognita del ruolo di Luigi Di Maio sull'incontro sul govreno rossogiallo che è cominciato alla Camera con l'arrivo delle delegazioni Pd e M5s, impegnate nel confronto sui contenuti. Il nome del leader del M5s e l'incarico a vicepremier all'interno del nuovo esecutivo, è al centro delle domande rivolte agli esponenti Dem e 5Stelle. "Ribadisco che i veti non sono mai positivi", si è limitato a constatare il capogruppo al Senato del M5S, Stefano Patuanelli. "Non credo che ci siano veti", ha dichiarato Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato. "Famiglie, lavoro... parliamo di questo. Buon lavoro a tutti", ha affermato Graziano Delrio, parcheggiando la bicicletta con la quale è arrivato a Montecitorio. "Stiamo lavorando sul programma. Sugli incarichi si vedrà dopo aver stabilito una base programmatica", ha confermato il coordinatore della segretaria Pd, Andrea Martella. Ottimista sull'accordo tra M5S e Pd? "Realista", risponde Roberto Morassut che sul ruolo di Di Maio afferma: "Il premier Conte è riferimento dei 5 stelle, ci vuole un vicepremier del Pd, va da sé...". Concetto ribadito da Orlando che ha chiarito: il Pd non vuole rinunciare al ruolo del vicepremier. Sulle trattative pesa inoltre la spada di Damocle del voto grillino sul web.  Alle 23, infatti, è arrivato l'annuncio di Luigi Di Maio che ha rimesso tutto in discussione: qualsiasi accordo, ha detto, dovrà essere messo ai voti tra gli iscritti sulla piattaforma Rousseau "entro la prossima settimana". Come dire che un eventuale incarico da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per formare un nuovo governo sarebbe sottoposto al giudizio online degli iscritti m5s. Intanto è partito l'ultimo round di consultazioni al Quirinale per la soluzione della crisi di governo. Questa mattina sono salite al Colle le delegazioni del Gruppo Autonomie del Senato, Leu e  Fratelli d'Italia. Nel pomeriggio, a partire dalle 16, scaglionati di un'ora, sarà la volta, rispettivamente, di Pd, Forza Italia, Lega e M5S. Quindi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, trarrà le su conclusioni. Se tra le forze politiche, in particolare Dem e Cinquestelle, sarà maturata una chiara intesa programmatica per dar vita ad una maggioranza in grado di sostenere un governo, il Capo dello Stato, nella serata stessa di oggi o nella mattinata di domani, conferirà l'incarico di formare l'esecutivo alla personalità indicatagli dai partiti della futura maggioranza. Altrimenti, se dovesse registrare il fallimento di ogni possibilità di accordo, con la stessa tempistica convocherà al Colle un nome terzo, per guidare un esecutivo di garanzia per condurre il Paese ad elezioni anticipate, probabilmente il 10 novembre. 

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