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Grillo torna in campo: ora ministri non politici. E Di Maio...

Davide Di Santo
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Mentre sta per nascere l'inedito governo rossogiallo rientra in campo Beppe Grillo. Lo fa con un post in cui sostiene che "i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari". Un governo, quindi, dall'impronta quasi tecnica quello che ipotizza il cofondatore del Movimento e che di fatto taglia fuori dal totoministri l'ormai ex vicepremier Luigi Di Maio. "Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell'ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo - scive Grillo in un post sul suo blog - Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perché un po' di poltronofilia c'è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare. Oggi è l'occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c'entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l'approccio ottimale e imparare a governare i 'tecnici' della burocrazia che li occupano da tempo immemore". 

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