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Mattarella: 5 giorni o tutti a casa

Il Capo dello Stato irritato dalla manfrina messa in scena da Pd e M5s nelle consultazioni. Se martedì non ci sarà un accordo finirà la legislatura

Franco Bechis
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C'è un fotomontaggio ironico circolato ieri sui social che coglie al cuore il problema principale di questa crisi politica. C'è un Luigi Di Maio al telefono e di fianco a lui uno Zingaretti che risponde: “Guarda che hai sbagliato numero”. Perché lo Zingaretti è Luca, il Montalbano televisivo, e non Nicola, il segretario del Pd. La battuta fa sorridere, però evidenzia un fatto curioso: la telefonata con lo Zingaretti vero non c'è mai stata. E ovviamente non è seguito nemmeno un incontro a due o di gruppo, con gli esperti dei rispettivi partiti in grado di concordare almeno a grandi linee la griglia programmatica del nuovo governo. Eppure quando il M5s ha fatto trapelare l'intenzione di cambiare maggioranza dopo la crisi provocata dalla Lega- essendo stato bersaglio di ironie e attacchi politici per il clamoroso inciucio con Matteo Renzi- ha dovuto precisare ai massimi livelli (Beppe Grillo e Davide Casaleggio) che la trattativa era esclusivamente con il segretario del Pd. Poi da giorni i colloqui avvengono con Dario Franceschini, con il renziano Ettore Rosato, con il renzianissimo capogruppo dei senatori Pd, Andrea Marcucci, e con l'ex renzianissimo Graziano Delrio che votò per la segreteria del suo partito Maurizio Martina. Mai un sms, uno squillo di telefono e un incontro con Zingaretti e gli uomini e donne della sua segreteria. Come se i cinque stelle stessero fingendo la trattativa, sospetto che ieri sera era ancora fortissimo al Nazareno, essendo troppo divisi al proprio interno e sentendo ancora la sirene degli alleati della Lega. Questa incertezza dovuta essenzialmente a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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