Mattarella: 5 giorni o tutti a casa
Il Capo dello Stato irritato dalla manfrina messa in scena da Pd e M5s nelle consultazioni. Se martedì non ci sarà un accordo finirà la legislatura
C'è un fotomontaggio ironico circolato ieri sui social che coglie al cuore il problema principale di questa crisi politica. C'è un Luigi Di Maio al telefono e di fianco a lui uno Zingaretti che risponde: “Guarda che hai sbagliato numero”. Perché lo Zingaretti è Luca, il Montalbano televisivo, e non Nicola, il segretario del Pd. La battuta fa sorridere, però evidenzia un fatto curioso: la telefonata con lo Zingaretti vero non c'è mai stata. E ovviamente non è seguito nemmeno un incontro a due o di gruppo, con gli esperti dei rispettivi partiti in grado di concordare almeno a grandi linee la griglia programmatica del nuovo governo. Eppure quando il M5s ha fatto trapelare l'intenzione di cambiare maggioranza dopo la crisi provocata dalla Lega- essendo stato bersaglio di ironie e attacchi politici per il clamoroso inciucio con Matteo Renzi- ha dovuto precisare ai massimi livelli (Beppe Grillo e Davide Casaleggio) che la trattativa era esclusivamente con il segretario del Pd. Poi da giorni i colloqui avvengono con Dario Franceschini, con il renziano Ettore Rosato, con il renzianissimo capogruppo dei senatori Pd, Andrea Marcucci, e con l'ex renzianissimo Graziano Delrio che votò per la segreteria del suo partito Maurizio Martina. Mai un sms, uno squillo di telefono e un incontro con Zingaretti e gli uomini e donne della sua segreteria. Come se i cinque stelle stessero fingendo la trattativa, sospetto che ieri sera era ancora fortissimo al Nazareno, essendo troppo divisi al proprio interno e sentendo ancora la sirene degli alleati della Lega. Questa incertezza dovuta essenzialmente a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI