colloquio cossiga-andreotti
L'inciucio non ha santi in Paradiso
Caro direttore, festa dell’Assunzione, Cossiga e Andreotti in Paradiso in vena di ricordi. Il Divo indossa l’immancabile Lacoste blu, rigorosamente a maniche lunghe, mentre il Picconatore, pensieroso, batte il tempo del "Magnificat" con il bastone da cui non si separa mai. A. Francesco, sono ormai nove anni che sei qui e sei sempre irriverente... C. Don Giulio hai ragione, scusa, pensavo a tutt’altro e, a dirtela tutta, mi secca che in Terra si siano un po’ dimenticati di noi. A. Veramente io non mi posso lamentare, i miei figli, Stefano e Serena soprattutto, stanno facendo un gran lavoro... C. Per l’anniversario della mia dipartita, caduto proprio ieri, l’unico a ricordarsi Pippo Marra con una messa a Crotone. A. Già, Marra... uomo di grande intuito! Parla soprattutto con le sopracciglia, è stato il primo in Italia a scommettere su Bill Gates. C. Sì, ma poi fui io a spiegargli Internet. A. Tu e le tue tecnologie... C. Fosse per te, saremmo rimasti al facs A. Ti ricordi quando, da Capo dello Stato, sei andato in Irlanda in vacanza? Hai fatto allestire la Lucan House, la bella residenza palladiana del nostro Ambasciatore, con ponti radio con la Batteria. C. Comunque, dopo aver tolto il disturbo dal Quirinale, sono tornato a Dublino con i miei sette cellulari, indossando vecchi vestiti slabbrati e frequentando i pub di Duke Street sulle tracce di Joyce. E tu, che facevi a Ferragosto? A. Ti racconto i miei unici quattro giorni dell’anno di vero lusso, prima di tornare a Roma per la messa di commemorazione di De Gasperi e il Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. C. Lusso! Tu? Di solito, non stavi dalle Suore Orsoline a Cortina? A. Quelle care sorelle! Una sola volta presi la funivia per salire in cima al Faloria, ma a un certo punto si bloccò, lasciandomi a penzoloni in aria con i villeggianti che si divertivano a fotografarmi. Non lo dimenticherò mai, come ricorderò sempre i bei momenti a La Reserve di Beaulieu in Costa Azzurra. Lunghe partite a "gin" con gli amici Azzaretto e poi la Messa celebrata dal Cardinale Angelini nel Santuario della Madonna del Laghetto a La Turbie. C. Meglio il poker, ci giocavo pure al Quirinale. A. A proposito di Quirinale, che consiglio daresti a Mattarella per questa crisi più bizzarra che balneare? C. I governi balneari, da Pella, a Leone e Rumor, erano una cosa seria; certamente, Sergio farebbe bene a non seguire i consigli di Dario Franceschini, che vuole solo tornare al governo. A. E che gli ha piazzato come consigliere il suo Francesco Saverio Garofani. C. L’arte del sottopotere è soprattutto questa, ne sai qualcosa tu... Perciò, nessun consiglio... A. Dai, regalami una delle tue... C. Mattarella stia attento alla Lega. Se benedice Pd, grillini e Leu sarebbe il governo più comunista della storia repubblicana. Bossi parlava di baionette ed era uno smargiasso, ma questi di oggi, attraverso i social, hanno il favore di un’opinione pubblica organizzata e molto incazzata. Basta un fischio e se li ritrova fuori dal Colle. A. Mattarella non mi sembra uno pronto a subire contestazioni di piazza, piuttosto si rinchiude nel Torrino del Quirinale. C. I fischi fanno male, così come le contestazioni, soprattutto ora che lo stanno santificando da vivo. A. E tu questo lo sai bene... quando eri Ministro dell’Interno riempirono i muri con il tuo cognome con la K e, da Presidente, ti volevano far passare per matto. C. De Mita arrivò a dire che mi avevano fatto l’elettroshock. A. Allora potevi difenderti, oggi una guerra sui social non la regge nessuno. E poi, questa crisi è grottesca. C. Salvini che chiede le elezioni diventa fascista, mentre gli altri che non le vogliono, perché altrimenti vanno a casa, sono diventati democratici e illuminati. Ma se non c’è un accordo esplicito tra grillini, Pd e Leu che non diventi solo un’accozzaglia di potere, Mattarella, per come lo conosco, non può che sciogliere le Camere. A. Da sempre, quando un partito importante chiede di andare al voto, le elezioni bisogna indirle. Invece qui oggi è tutto rovesciato e Salvini da lepre diventa gambero... C. I miei ex amici comunisti sono dei fenomeni a voler andare al potere senza elezioni. E così tentano di tenere in scacco Paese e Parlamento, magari mettendo Raffaele Cantone come Premier, per placare la piazza e poi eleggere un altro catto-comunista al Quirinale. A. Mattarella! Che, come tutti i Presidenti, ci riproverà. C. Tutti, compreso Pertini, ma non io, che me ne sono andato mea sponte in anticipo. A. Hai ragione. A proposito di quelli attaccati alla poltrona, ti faccio ridere, ti racconto quello che mi ha detto Alberto Sordi... C. Su cosa? A. Su Conte, quel Premier che si autodefinisce l’Avvocato degli Italiani. C. Ah, e cosa dice? A. Di essere la maschera perfetta dell’italiano medio, cercando sempre di barcamenarsi, con i vestiti a festa e i gemelli en pendant. C. Ha ragione. Sta facendo il pazzo pur di rimanere a Palazzo Chigi. I miei amici tedeschi mi hanno detto che sta provando ad autonominarsi commissario europeo alla concorrenza l’unica delega, se gliela danno, che gli permetterebbe di superare l’esame... A. E chi lo aiuta con i tedeschi? C. Il suo compagno di merende, Rocco Casalino, che parla benissimo tedesco e ha qualche aggancio a Berlino. A. Livello altissimo dunque... chissà Kohl cosa commenterebbe. C. Lasciamo perdere... dopo aver seguito quel surreale dibattito nel nostro Senato su chi fosse più abbronzato, senza un solo riferimento alla situazione economica, allo scontro tra Usa e Cina.... meglio tornare a pregare. Per l’Italia, stavolta.