"Agorà snobba il carabiniere ucciso", la Santanché sbotta e fa un'interrogazione
di Valentina Pelliccia
Mattinata di fuoco nello studio televisivo di Rai 3 durante il programma di oggi "Agorà Estate". La Senatrice di Fratelli d'Italia Daniela Santanchè, ospite della trasmissione, ha reagito con indignazione al modo in cui la conduttrice Monica Giandotti, con brevi parole ("niente, vabbeh, poi vedremo quello che succederà"), ha commentato la notizia dell'omicidio del carabiniere Mario Rega Cerciello, ucciso a coltellate a Roma in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. La Senatrice ha accusato la conduttrice di non aver dato la giusta importanza alla notizia, spostando l'attenzione sulla nuova presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, madre di sette figli e, irata, ha poi abbandonato la trasmissione.
Daniela Santanchè spiega a Il Tempo le motivazioni profonde della sua reazione. "Mi sono rivolta alla conduttrice dicendole che aveva appena dato la notizia dell'uccisione del carabiniere come se stesse fornendo le previsioni meteorologiche. Se fosse successo al contrario, se un carabiniere avesse ucciso uno straniero, lei si sarebbe dilungata e ci avrebbe dato dei razzisti, odiatori, fascisti e xenofobi". "Ho avuto una reazione partita dal cuore, di impeto, da italiana, come credo tutti avrebbero dovuto avere in quello studio, in primis la giornalista". "Se il servizio pubblico, la televisione di Stato, non dà importanza, se non mostra cordoglio se uccidono un nostro uomo che difende i cittadini e rappresenta l'autorità, che Nazione rappresenta? Un popolo per cui non fai notizia e non fai battere il cuore o scendere una lacrima se non parli degli sbarchi, dei clandestini e dei barconi? Io mi rifiuto di pensare che certa gente voglia fare i cittadini di 'serie a' e di 'serie b' e che gli italiani siano perdenti. Non c'è stata una parola su questo carabiniere, trentacinque anni, appena tornato dal viaggio di nozze, con una bambina piccola. Oggi ad Agorà abbiamo avuto la rappresentazione plastica dove certi cattivi maestri nel giornalismo e nella politica ci vogliono portare. Questa è la dimostrazione. Si tratta degli stessi cattivi maestri che hanno incensato Carola Rackete, il capitano che ha infranto le nostre leggi ed è andata contro una nostra nave della guardia di finanza, una nave militare. Per fortuna anche la Procura ha affermato che è stato un errore scarcerarla. Dobbiamo far capire che gli esempi dei cattivi maestri nel giornalismo, in politica e tra gli opinionisti sono questi, quelli che incensano Carola per non avere rispettato le leggi italiane e che non fanno una piega quando viene ammazzato un carabiniere".
La Senatrice di Fratelli d'Italia ha presentato oggi stesso un'interrogazione alla Commissione di Vigilanza della Rai, "perché - ha affermato - questo fatto non può passare così, dato che parliamo della televisione di Stato". Si legge, infatti, nell'interrogazione che la vicenda costituisce una palese violazione degli obblighi di servizio pubblico che, secondo l’articolo 1 della legge n. 103 del 1975, impone di “concorrere allo sviluppo sociale e culturale del Paese in conformità ai principi sanciti dalla Costituzione” e l'invito a valutare sotto il profilo della deontologia professionale giornalistica il comportamento della conduttrice