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Conte: Savoini era al seguito di Salvini. Protesta M5S

L'informativa del premier in Senato

Davide Di Santo
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"Sulla base delle informazioni disponibili alla presidenza del consiglio posso precisare che il signor Savoini non riveste e non ha rivestito incarichi formali di consulente esperto di questo governo. Era presente a Mosca il 15 e 16 luglio 2018 a seguito del ministro Salvini". A dirlo è il premier Giuseppe Conte, in aula al Senato, durante l'informativa sul caso Lega-fondi Russi.  «Mi adopererò perché tutti i miei ministri vigilino con massimo rigore affinché negli incontri governativi a livello bilaterale siano presente solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincoli della riservatezza", continua Conte. Il premier ha sottolineato che sulla vicenda che collegherebbe la Lega a presunti fondi russi "ora non ci sono elementi per incrinare la fiducia con membri del governo". Il vicepremier leghista, Matteo Salvini, non ha commentato all'informativa di Conte in aula. Ma in una diretta Facebook trasmessa dopo la riunione del Cipe il ministro dell'Interno ha detto: "Oggi è una bella giornata, di cose fatte e da fare, non chiacchiere e bla bla bla. Non è fuffa, non è fantasia, non è James Bond, non è un film di spionaggio, ma qualcosa che entrerà in casa vostra", ha detto elencando quanto fatto oggi dal Cipe. L'informativa di Conte in Senato è stata preceduta dalla protesta dei senatori M5s: in molti hanno abbandonato l'Aula di palazzo Madama proprio nel momento in cui ha preso la parola il premier Conte sul "caso Savoini". "Non dovevamo esserci noi in Aula ma la Lega. Non doveva esserci Conte ma Salvini", spiega un senatore del Movimento 5 stelle. Sulla stessa lunghezza d'onda un altro senatore: "È la Lega che deve fare chiarezza, non Conte".

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