l'italia non si muove
Toninelli e Codacons: "No scioperi". Ma i sindacati confermano lo stop
Dopo il lunedì nero dei treni sarà un mercoledì di passione per chi si affida a ferrovie e trasporto locale, mentre a soffrire venerdì sarà chi viaggia in aereo, sebbene un’ordinanza del Mit abbia ridotto da 24 a 4 ore lo stop del personale Alitalia. Nonostante l’appello del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e del garante per gli scioperi i sindacati hanno infatti deciso di confermare i due giorni di agitazione che rischiano di creare non pochi disagi. «L’incontro di oggi al Ministero dei Trasporti, convocato alla presenza di tutte le sigle del settore e delle associazioni datoriali, aveva ad oggetto unicamente il trasporto aereo», spiegano in una nota Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Mercoledì a incrociare le braccia saranno i lavoratori di tutti i settori, trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, il trasporto marittimo e i porti, le autostrade, i taxi, l’autonoleggio. Nelle città gli orari variano di caso in caso: a Milano dalle 18 alle 22, a Roma dalle 12.30 alle 16.30. Nel trasporto ferroviario lo stop sarà di 8 ore dalle 9.01 alle 17.01. Stop di 24 ore anche nel trasporto marittimo, ad eccezione ovviamente in tutti i casi dei servizi essenziali. Venerdì si replica con lo stop di 4 ore dalle 10 alle 14 nel trasporto aereo, ad esclusione dei controllori di volo di Enav. Alla luce di quanto accaduto lunedì, e anche delle partenze del venerdì, il ministro Toninelli ha invitato i sindacati a «tener conto delle esigenze di tutti gli italiani in questa importante settimana di fine luglio». E ha chiesto «un gesto di responsabilità rispetto al delicato periodo di esodo estivo in cui ci troviamo e all’indomani del gravissimo attentato che ha bloccato il sistema ferroviario - continua Toninelli - Dall’altra parte ho ribadito lo sforzo del mio dicastero e del Governo che sta già dando frutti importanti in relazione alle loro istanze». Anche l’autorità di garanzia sugli scioperi ha chiesto «l’eventuale intervento» del ministro per scongiurare gli stop di mercoledì che avverrebbero «a ridosso di giornate che hanno registrato rilevanti perturbazioni alla circolazione dei treni con grave sacrificio del diritto alla mobilità dei cittadini», mentre su venerdì si era appellata al senso di responsabilità perché l’agitazione sia ridotta a 4 ore. La richiesta però non è stata accolta dai sindacati. «Le ragioni della mobilitazione di mercoledì e venerdì - spiegano le tre organizzazioni confederali di categoria - rimangono quindi tutte valide, nonostante il Ministro nel corso della riunione si sia reso disponibile a convocare una serie di incontri sul settore, come più volte abbiamo richiesto. Un percorso utile ma tardivo rispetto al quale rimaniamo in attesa di verificare il calendario e l’esito complessivo», concludono.