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Salvini attacca i no di Toninelli: "Troppe opere bloccate dal Mit"

Il vicepremier critica il ministro dei Trasporti: "Licenzia i pro-Tav? Non ci siamo proprio"

Carlo Antini
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«Ci sono troppe infrastrutture bloccate dal ministero dei Trasporti. Il Mit deve aiutare la gente a viaggiare e non bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade. Il vero problema credo che sia il blocco di centinaia di opere pubbliche. Non è questione di rimpasto: se uno fa il ministro ai blocchi stradali, noi siamo al governo per sbloccare le strade, non per bloccarle». Lo ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, a margine della firma del protocollo di intesa tra ministero e Regione Toscana per l'attuazione del numero unico di emergenza europeo 112. Poi un riferimento alla Tav. «Gli italiani vogliono viaggiare più velocemente, inquinando di meno e perdendo meno tempo, quindi la Tav è una delle tante opere pubbliche, come l'Alta velocità al sud, come le ferrovie al sud, come gli aeroporti che si devono ampliare, come la Pedemontana in Veneto; ma questo vale anche per il petrolio in Basilicata... Siamo l'unico Paese al mondo che invece di essere felice perché trova il petrolio sotto terra blocca le ricerche e le estrazioni in mare e in terra. Quindi mi sembra che gli italiani abbiano chiesto più sì, e se l'unico atto del ministro Toninelli sulla Tav è licenziare l'unico professore a favore, non mi sembra che ci siamo proprio». Lo ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti al termine del sopralluogo alla stazione di Firenze Rovezzano dove si è verificato un incendio doloso alla linea ferroviaria, anche a proposito del licenziamento di Pierluigi Coppola, uno degli esperti della commissione ministeriale per l'analisi costi benefici sulla Tav.

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