violenza sulle donne
Sara Manfuso: “Codice rosso? Solo un’operazione propagandistica”
"Quando si mette al centro dell’azione politica la lotta alla violenza di genere non posso che ritenermi soddisfatta, la cosa essenziale è non limitarsi ai proclami e alle buone intenzioni, ma agire concretamente - dichiara Sara Manfuso, presidente dell’associazione #iocosì - Verrebbe da pensare, in prima battuta, che è proprio ciò che ha fatto il Parlamento con l’approvazione del Codice Rosso. Invece, andando ad analizzare con maggiore attenzione la nuova legge passata al Senato, ci rendiamo conto di contraddizioni che fanno pensare più a un’operazione propagandistiche. Viene finalmente introdotto il reato di revenge porn ma questo, non si capisce per quale ignota ragione, non è inserito tra i reati che prevedono l’ascolto della vittima entro 72h dall’avvio del provvedimento. Così come, si ignora deliberatamente la necessità per le procure di nuove risorse umane, dunque economiche. Come si può chiedere un surplus di lavoro (le 72 h determinano appunto ciò) senza stanziare risorse? E ancora, la discriminazione dell’introduzione del reato di sfregio al volto su cui si poteva, correttamente, lavorare in termini di aggravanti. La donna ferita o mutilata in qualsiasi altra parte del corpo non ha forse pari diritti e dignità? A me questo Codice Rosso pare l’ennesima e insopportabile occasione mancata".