DOPO IL FLOP ALLE EUROPEE
CasaPound scioglie il "partito". Resterà solo associazione
CasaPound non parteciperà più alle competizioni elettorali, ma resterà un'associazione che continuerà a svolgere attività politiche. Lo ha annunciato il presidente dell'organizzazione Gianluca Iannone. "In seguito all'esperienza delle ultime elezioni europee e al termine di una lunga riflessione sul percorso del movimento dalla sua fondazione a oggi, CasaPound Italia ha deciso di mettere fine alla propria esperienza elettorale e partitica" ha detto Iannone. "La decisione di oggi non segna affatto un passo indietro da parte del movimento - ha continuato - ma anzi è un momento di rilancio dell'attività culturale, sociale, artistica, sportiva di Cpi, nel solco di quella che è stata da sempre la nostra identità specifica e originale. Sarà anche un'occasione per tornare a investire tempo ed energie nella formazione militante, particolarmente essenziale, dati i nuovi pruriti liberticidi della sinistra". "CasaPound vuole essere un movimento d'avanguardia e culturale, essere il movimento che lancia le sfide e iniziative più belle e importati, che possano diventare anche appannaggio di altri partiti come Lega, Fratelli d'Italia e M5S, che sulla battaglia riguardo le autostrade ha preso una nostra proposta di legge, non attuata ma che l'ha fatta propria" spiega Francesco Polacchi, esponente del movimento e tra i fondatori della casa editrice Altaforte. Simone Di Stefano ha chiarito che CasaPound "non confluirà in un altro partito, ma appoggeremo di volta in volta chi ci convince". "Il dato politico è che CasaPound, come Forza Nuova, non ha sfondato alle elezioni. Molto dello spazio di alcuni loro valori, penso per esempio all'immigrazione o al sovranismo, è ora patrimonio della Lega di Salvini che li ha assorbiti" ha commentato il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano. La svolta annunciata da Iannone non "ammorbidisce" la battaglia intrapresa dall'Anpi nei confronti dell'associazione della "tartaruga": "Dal punto di vista tecnico giuridico non cambia molto. Noi abbiamo fatto un esposto per denunciare il comportamento di CasaPound sostenendo che in Italia c'è una azione volta alla ricostituzione del partito fascista, un'attività organizzata sul territorio nazionale su cui riteniamo che la Procura di Roma debba indagare" attacca Emilio Ricci, vicepresidente e legale dell'Associazione nazionale partigiani italiani. "Noi andiamo avanti a sostenere che si stanno commettendo dei reati e che la procura deve indagare, non cambia se sia partito o movimento", ribadisce Ricci. Nei giorni scorsi dall'Anpi era partito l'appello per lo sgombero del palazzo che, nel centro di Roma, è occupato abusivamente dai militanti di CasaPound, che ne hanno fatto la sede nazionale. Dopo la denuncia, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso: se dovesse essere disposto il sequestro sollecitato dall'Associazione dei partigiani, l'immobile andrebbe verso uno sgombero imminente.