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Conte ci prova: "Cambiamo le regole". Ma l'Ue è irremovibile

Si cerca un'intesa anche sulle nomine della nuova Commissione

Silvia Sfregola
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La lettera agli Stati membri e ai vertici europei è stata inviata ieri sera. Mentre l'esecutivo sottolinea come i gialloverdi non hanno responsabilità per il passato - annunciando un assestamento di bilancio - il premier Conte a Bruxelles, a margine del vertice del Consiglio europeo, sottolinea che "la lettera ha un contenuto politico e mira alla revisione delle regole nella prospettiva della nuova legislatura europea". "In essa si chiarisce che l'Italia non vuole sottrarsi all'applicazione delle regole vigenti sulla procedura di infrazione". E ancora: "Il binario di interlocuzione tecnica che è in corso con Bruxelles chiarirà, con l'assestamento, che l'Italia rispetta le regole vigenti. La lettera però chiarisce le ragioni e la direzione del cambiamento. Attualmente nel Patto di stabilità e crescita c'è molta stabilità e poca crescita. Dobbiamo lavorare per incrementare le regole per contrastare la disoccupazione, per il salario minimo, per lo sviluppo sociale". Poi il premier fa sapere che i conti vanno meglio del previsto: "Certificheremo il 2,1% per il 2020" sottolineando che "il nostro candidato presidente della Commissione è chi ridiscute i vincoli".  Ma la Commissione europea è irremovibile: "Terrà in considerazione la lettera che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha inviato ieri a Bruxelles" annuncia il commissario Ue, Pierre Moscovici, a margine del pre-vertice dei socialisti ma "le regole esistenti sono in favore della crescita e devono essere rispettate" ribadisce. "La discussione tra Bruxelles e Roma sui conti pubblici è in corso per evitare la procedura - ha proseguito Moscovici - il mio compito come commissario è fare in modo che le regole vengano rispettate e l'Italia è un paese che ha usufruito molto della flessibilità negli anni, per miliardi di euro", ha aggiunto.

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