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Dai migranti alle aggressioni: cosa prevede il decreto sicurezza bis

Ulteriore stretta sulle Ong e più rigore nella gestione dell'ordine pubblico

Silvia Sfregola
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Dopo settimane di attesa, il decreto Sicurezza bis riceve il via libera del Consiglio dei ministri. Il provvedimento firmato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è composto da 18 articoli, i cui punti salienti riguardano l'immigrazione clandestina, l'inasprimento delle pene per le aggressioni a chi indossa la divisa e l'estensione del Daspo per chi compie violenze in occasione di manifestazioni sportive e non più solo negli stadi. L'articolo 1 concede al ministro dell'Interno il potere di "limitare o vietare l'ingresso, il transito e/o la sosta di navi nel mare territoriale, qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica". Non manca però il passaggio sulla condivisione con il ministro della Difesa e quello delle Infrastrutture e trasporti, dando notizia anche al presidente del Consiglio. Inoltre, il decreto prevede sanzioni (da 10mila a 50mila euro) al comandante della nave che non "osservi gli obblighi previsti dalla normativa internazionale, nonché i divieti e le limitazioni eventualmente disposti dal Ministro dell'interno". E in caso di reiterazione dell'inosservanza con la stessa nave, i prefetti hanno addirittura la possibilità di confiscare l'imbarcazione. Per gli oneri di custodia, è previsto un fondo di 500mila euro per il 2019 e di 1 milione all'anno per il 2020 e il 2021. All'articolo 3, poi, sono estesi i "reati associativi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche nelle ipotesi non aggravate, la competenza delle procure distrettuali antimafia". Mentre sono stati stanziati 3 milioni di euro nel triennio 2019-2021 "per finanziare gli oneri connessi al potenziamento delle operazioni di polizia sotto copertura" per il contrasto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni. L'articolo 6 prevede, poi, pene più severe per chi usa "caschi e altri oggetti atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, posto in essere in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico". Inoltre viene introdotta "una nuova fattispecie delittuosa, che punisce chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizza – in modo da creare concreto pericolo a persone o cose – razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere". Cambia anche il Codice penale, con nuove aggravanti e un inasprimento delle sanzioni "qualora i reati siano commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, con riferimento alle fattispecie delittuose di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità, devastazione e saccheggio, danneggiamento". Ancora, nel dl Sicurezza bis il ministero della Giustizia è autorizzato ad assumere - anche in sovrannumero rispetto all'organico e alle assunzioni già programmate - con contratti a tempo determinato di durata annuale, un contingente di 800 unità di personale non dirigenziale, con un impegno di spesa di oltre 28 milioni di euro. E dispone l'impiego di ulteriori 500 militari nell'ambito dell'operazione Strade sicure per le Universiadi 2019 a Napoli. L'articolo 12 incentiva i rimpatri di stranieri irregolari, istituendo presso il ministero degli Esteri un Fondo destinato a finanziare interventi di cooperazione allo sviluppo, in cui è prevista la possibilità di far confluire anche parte dei risparmi per la "contrazione dei flussi migratori". Sulle manifestazioni sportive, più rigore sui Daspo, che diventa applicabile ai reati di terrorismo e "alle condotte poste in essere all'estero". Infine, con la nuova legislazione, il provvedimento è esteso più generalmente alle manifestazioni sportive, anche all'estero, e rende più severi i controlli sul bagarinaggio (anche online) e i rapporti con le società sportive.

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