il futuro del governo
Di Maio al Quirinale da Mattarella: "Il governo vuole andare avanti"
Un impegno formale, una sorta di secondo giuramento rimesso nelle mani del capo dello Stato. Luigi Di Maio sale al Quirinale all’indomani della conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la quale l’ultimatum da parte del capo del Governo è risuonato forte e chiaro. Nessun incontro prefissato, il capo politico del Movimento 5Stelle ha varcato il portone del palazzo dei Papi per confermare la volontà del Movimento 5Stelle di andare avanti con l’esperienza di governo e ha rinnovato la fiducia nei confronti del premier. «Gli ultimi mesi sono andati come sono andati, ma ora è il momento di dare stabilità al Paese», ribadisce. Mattarella avrebbe preso atto delle parole di Di Maio, mettendo in conto anche le dichiarazioni concilianti da parte di Matteo Salvini. È evidente però che la tregua, che si vede all’orizzonte, avrebbe insistito l’inquilino del Colle, vede la necessità di un confronto e di un chiarimento in tempi rapidi all’interno della maggioranza. Il Capo dello Stato da settimane guarda con preoccupazione lo stallo nell’azione di governo e l’immobilismo in cui si trova il Parlamento. Fare bene e fare presto, è il ragionamento del presidente che, da politico navigato, non può non tenere conto di eventuali risvolti dopo i ballottaggi di domenica. Solo dopo questo appuntamento infatti si potrà capire realmente quanto sia ferma la volontà dei due contraenti del contratto di proseguire sulla strada della "leale collaborazione". Il presidente avrebbe poi ribadito la sua particolare attenzione sull’andamento dell’economia e la tenuta dei conti pubblici, ora sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles. «Dovremo necessariamente adesso affrontare il tema della legge di bilancio che non prevede solamente degli accordi di maggioranza, ma la compattezza del governo per riuscire ad affrontare una grande sfida», sostiene il pentastellato fuori dal portone del Mise di via Veneto. Una manovra «complessa», come l’ha definita Conte, su cui sia Lega che M5S sarebbero concordi nell’inserire la flat tax, finanziandola in deficit. Questo tema non sarebbe stato affrontato nello specifico al Quirinale - il capo dello Stato non entrerebbe mai in dinamiche e prerogative che spettano all’operosità dell’esecutivo - ma in un discorso generico avrebbe chiesto di ponderare per il bene appunto dei Conti pubblici le misure da inserire. Sono ore cruciali per il governo italiano, ma anche per l’Europa. Il nuovo assetto dell’Unione deciderà infatti il futuro degli Stati membri dei prossimi anni e la spinta al rinnovamento è sentita anche al Quirinale. Per questo Mattarella avrebbe chiesto a Di Maio di individuare una personalità di alto profilo per il Commissario Ue. Casella che la Lega vorrebbe fare sua, secondo i rumors di palazzo, proponendo l’attuale viceministro del Mef, Massimo Garavaglia.