Giallo sulla lettera di Tria all'Ue: tagli a Reddito e Quota 100. Ma il Tesoro smentisce
Di Maio sorpreso: "Risposta scritta dalla Lega"
È giallo sulla lettera di risposta dell'Italia con i chiarimenti richiesti dalla commissione Ue sul nostro debito pubblico ed esplodono le tensioni ormai conclamate nella maggioranza. Nel pomeriggio escono indiscrezioni sui contenuti della missiva che deve essere spedita entro stasera, indiscrezioni che parlano di riduzioni di spesa per il welfare nel periodo 2020-2022. Apriti cielo: il vicepremier Luigi Di Maio vuole un vertice del governo giallo-verde al completo e afferma che non è più l'ora dei tagli e dell'austerità e che spesa sociale, Sanità, quota 100, reddito di cittadinanza non saranno toccati. Tocca al Mef smentire seccamente quanto trapelato e poco dopo fonti di Palazzo Chigi confermano che i contenuti filtrati non sono quelli veri e aggiungono che tra il premier Giuseppe Conte e Tria è intercorsa una telefonata e che la talpa sarà "perseguita in giudizio". Per ora nessun passo indietro del vicepremier sulla richiesta di un vertice: "con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles". Nella bozza circolata si leggeva che il governo stava avviando una nuova revisione della spesa e che la flat tax si sarebbe varata "fatti salvi gli obiettivi di riduzione" del deficit. In un post del blog dei Cinque Stelle si rincara la dose accusando esplicitamente il Carroccio di una manovra ai loro danni: "Secondo le prime indiscrezioni nella lettera da inviare alla Ue, che Tria e la Lega hanno scritto, sono previsti tagli allo stato sociale per il triennio 2020 - 2022. Questa scelta è incomprensibile e sono necessarie delle spiegazioni", come sulla flat tax che è "necessario" fare "per i redditi bassi anche sforando il deficit". E' troppo. Fonti di Palazzo Chigi cercano di arginare lo scontro: "La bozza di lettera da inviare alla Commissione Europea è stata da poco ricevuta dal Presidente Conte, che non l'ha quindi ancora approvata. Peraltro la versione che è stata anticipata dagli organi di informazione non è quella che in questo momento è in visione al presidente Conte". Le stesse fonti tengono a "rimarcare la gravità della diffusione di testi, peraltro in versioni non corrispondenti a quelle su cui il ministro Tria e il Presidente Conte stanno lavorando, trattandosi di questioni particolarmente delicate che incidono su interessi fondamentali dello Stato, e che coinvolgono la delicata interlocuzione con le Istituzioni europee e che possono avere ricadute negative sui mercati". Tanto che, spiegano le stesse fonti, Conte ha appena sentito telefonicamente il ministro Tria e "ha concordato con lui di sollecitare tutte le verifiche, anche giudiziali, affinché chi si è reso responsabile di tali fughe di notizie false sia chiamato alle conseguenti responsabilità".