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Salvini: "Cambieremo l'Europa e il governo non cade"

Carlantonio Solimene
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"La Lega ora è più forte nel governo ma non provocherà alcuna crisi". Lo ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa commentando il voto delle Europee che ha visto il Carroccio trionfare con oltre il 33% dei consensi. Il vicepremier e ministro dell'Interno si è presentato in sala stampa con un rosario e lo ha baciato, rivendicando di aver raccomandato alla Madonna non il suo partito "ma l'Italia intera". "E ora cambieremo l'Europa e rimedieremo a tutti i danni fatti in questi anni dal governo della sinistra" ha continuato. Matteo Salvini festeggia coi suoi già dalla diffusione delle prime proiezione che consacrano il suo partito in cima ai consensi in Italia, toccando il record storico di voti dalla sua fondazione nel febbraio del 1991 (l'ultima proiezione da' la Lega ampiamente sopra il 30 per cento). "Gli italiani ora si aspettano che il pallino nel governo sia in mano a Salvini ma non useremo l'esito del voto per mettere in crisi il governo", scandisce il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. "Ora abbiamo piu' forza per le nostre proposte", aggiunge l'esponente piemontese intervenendo in tv mentre il segretario leghista festeggia nel suo ufficio con i suoi vice Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana, oltre a Claudio Borghi e i piu' stretti collaboratori Luca Morisi e Andrea Paganella. Statua in metallo del guerriero Alberto da Giussano esibita a favore di telecamere sul davanzale insieme all'uovo di Pasqua del Milan, il capitano leghista brinda coi suoi collaboratori anche per "La scelta del commissario Ue spetta alla Lega. Non credo sia all'ordine del giorno chiedere poltrone ne' cambiare premier", aggiunge Molinari "L'area di governo resta sulle stesse percentuali ed e' maggioranza, un partito della maggioranza che cresce, quindi non vedo le condizioni affinche' le opposizioni possano chiedere elezioni anticipate". Salvini aveva iniziato la giornata con la figlia in un agriturismo, poi il voto a Milano nel seggio della scuola media Tommaso Gulli, e la partita del Milan col figlio prima di arrivare in via Bellerio intorno alle 23. Al seggio si era fermato a chiacchierare con i giornalisti violando il silenzio elettorale e mostrandosi fiducioso grazie ai "buoni exit poll". Ma aveva garantito, come del resto nelle ultime settimane, che il voto non avrebbe messo in discussione l'alleanza di governo. "E' una certezza che da domani tutti la smettano di insultare, attaccare, criticare e si lavori rispettando il lavoro degli altri", aveva detto.

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