la sfida
Il progetto di Klaus Davi: "Voglio togliere i ragazzi alla 'ndrangheta"
Il giornalista e massmediologo Klaus Davi, candidato sindaco a San Luca, il paesino dell’Aspromonte, definito la culla della ‘ndrangheta, domenica saprà se ce l’ha fatta a convincere i sanluchesi a dargli fiducia. “Voglio togliere le etichette a San Luca ma per farlo significa togliere i ragazzi alla ‘ndrangheta e dargli un’opportunità. Questa è la vera sfida. Per farlo occorrono i fatti e siamo qui per fare i fatti” ha dichiarato Klaus Davi. Di contro Bruno Bartolo, infermiere in pensione e componente della Fondazione Corrado Alvaro, punta su lavoro, scuola e cultura e parla di legalità: “Serve una nuova primavera. San Luca è composta per la gran parte di gente perbene, le mele marce ci sono dappertutto”. Intanto Klaus Davi ha presentato “un esposto alla procura di Reggio Calabria in merito alle gravissime dichiarazioni di Laurentina Guidotti, produttrice Rai, secondo la quale la fiction "Duisburg – Linea di sangue", non sarebbe stata girata in Calabria a seguito delle minacce ricevute dalla produzione". Davi chiede ai pm di fare massima chiarezza: “E’ singolare che le riprese della fiction siano state fatte in Puglia a 'seguito di tali minacce' visto che negli ultimi anni in Calabria si sono girate molte produzioni nazionali e internazionali. Per citarne alcuni: la fiction Sky "Trust" sul sequestro Getty, il kolossal hollywoodiano "Tutti i soldi del mondo" di Ridley Scott, "Zero Zero Zero", produzione Cattleya per Sky girata nei medesimi luoghi in cui avrebbe dovuto essere ambientata la fiction Rai, "Liberi di scegliere", altra serie Rai sui destini dei figli degli 'ndranghetisti e "Il recentissimo film 'Aspromonte - terra degli ultimi' di Mimmo Calopresti, ambientato nello stesso Aspromonte al cui Parco Nazionale San Luca appartiene". Klaus Davi ritiene “quantomeno curioso che nessuna di queste produzioni abbia avuto problemi pur affrontando temi caldi compresi i fatti di Duisburg”. La nota del candidato sindaco si conclude con un appello: “Sono certo che sia interesse della stessa Rai che vengano ricostruite con esattezza le dinamiche dei fatti avvenuti, anche per rispetto delle centinaia di migliaia di calabresi che pagano il canone”.