dopo la sospensione

Salvini incontra la prof. Dell'Aria: "Caso politicamente esagerato"

Carlo Antini

Dopo tante polemiche è arrivata anche la presa di posizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per omessa vigilanza sugli studenti che hanno accostato le leggi razziali al decreto sicurezza. L’auspicio del titolare del Viminale è che la sospensione sia revocata e che la docente possa tornare il prima possibile in classe, in servizio, al suo posto, all’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo. Il vicepremier ha incontrato l’insegnante nella sede della Prefettura del capoluogo regionale siciliano, insieme al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha garantito di trovare al più presto una soluzione. Per Salvini il colloquio con la prof. è stato «cordiale», si è parlato «amabilmente» di scuola, ragazzi, futuro, libertà di pensiero. Anche se il ministro è consapevole di non avere potere sulle decisioni del provveditore locale da cui è partito il provvedimento di sospensione, assicura che si sta lavorando tecnicamente perché tutto torni a posto. Toni concilianti erano già arrivati prima del colloquio. Salvini, infatti, non avrebbe sospeso l’insegnante, come ha dichiarato ai cronisti, e «dal primo minuto» ha sempre ritenuto «esagerata» la sanzione disciplinare. Poi c’è stato l’incontro in prefettura con l’insegnante che «mi ha detto che l’ultimo dei suoi pensieri e dei ragazzi era di accostarmi al Duce e al ventennio, a Mussolini e alle leggi razziali». Per il numero uno del Viminale si è creato «un caso politicamente esagerato», mentre la priorità è che gli studenti crescano bene e informati. Parole in sintonia con quelle della professoressa Dell’Aria: «Vogliamo formare giovani che siano attenti ai diritti e ai doveri e che siano soprattutto consapevoli. Questo pensiero è stato ben accolto dai ministri Salvini e Bussetti. Sono contenta del chiarimento e del confronto», ha detto la docente. L’insegnante finita nella bufera e la sua classe di occasioni di confronto col ministro dell’Interno, il padre del decreto sicurezza, noto anche come Dl Salvini, oggetto del video che ha fatto scattare la sospensione, ne avranno ancora. Perché Salvini si è dato disponibile all’inizio del prossimo anno scolastico a fare un’assemblea in aula magna dove spiegherà per quale motivo difendere i confini e la sicurezza di un Paese «è un diritto di un ministro e di un padre».