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Salvini vuole togliere i porti a Toninelli

Dodici articoli per varare la "fase due" del Viminale. Agli Interni l'ultima parola sul traffico marittimo e più tutela alle Forze dell'ordine

Antonio Rapisarda
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La seconda fase del pacchetto di norme che porta il suo nome Matteo Salvini l'ha lanciata proprio a Napoli, nel giorno in cui le forze dell'ordine hanno arrestato i due fratelli coinvolti nella sparatoria di piazza Nazionale dove è finita coinvolta la piccola Noemi. «Ci sarà presto un decreto sicurezza 2», annunciava il ministro dell'Interno in mattinata prima di entrare in Prefettura anticipando il senso dell'operazione: più risorse a chi garantisce la sicurezza e agli uffici giudiziari. In realtà c'è molto altro, soprattutto sul tema immigrazione, quando dal Viminale giunge il testo completo. Suddiviso in dodici articoli, il decreto si pone come obiettivo macro uno snodo caldo, luogo di divisione proprio all'interno dello stesso governo: «Chiarire le competenze dei vari dicasteri a proposito di sbarchi» oltre che «inasprire le misure contro i trafficanti di esseri umani», come spiegano le fonti del ministero. Esattamente come previsto nello «spazza corrotti», poi, anche per contrastare l'immigrazione clandestina è previsto qui il potenziamento delle operazioni sotto copertura. Sanzioni sono previste per chi in generale aggredisce le Forze dell'Ordine mentre presente la già annunciata norme «spazza clan» per smaltire l'arretrato nei tribunali. Il decreto prevede inoltre l'istituzione di un commissario straordinario e l'assunzione di 800 persone: ciò permetterà, come ha osservato in queste settimane Salvini, di notificare sentenze ai condannati annualmente in libertà e garantire così l'effettività della pena. Una misura ad hoc, infine, riguarda proprio Napoli dove in vista delle Universiadi 2019 arriveranno nel capoluogo campano 500 militari in più. Tra i punti del decreto da mettere in evidenza di certo vi è l'articolo 1, chiamato a scoraggiare il fai da te nel Mediterraneo, ossia le operazioni delle Ong. La norma prevede che a chi, nello svolgimento di operazioni di soccorso in acque internazionali, non rispetta gli obblighi previsti dalle Convenzioni internazionali «sarà applicata la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 3.500 a 5.500 euro per ciascuno degli stranieri trasportati». Per ciò che riguarda i casi più gravi o reiterati «è disposta la sospensione da 1 a 12 mesi, ovvero la revoca della licenza, autorizzazione o concessione rilasciata dall'autorità amministrativa italiana inerente all'attività svolta e al mezzo di trasporto utilizzato»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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