gli ultimi sondaggi
Effetto Siri, Lega in allarme per le Europee
Scatta alle 24 del 10 maggio, nel nostro Paese (non è così in tanti altri Paesi europei, a partire da Francia e Germania), il divieto di pubblicazione dei sondaggi elettorali. Nelle ultime fotografie prima del black-out gli italiani si mostrano tutt’altro che decisi e informati. Il 63% degli elettori, infatti, rivela un’indagine di Demopolis, non ha idea di chi siano i candidati alle Europee nella propria circoscrizione. Tra quanti immaginano di recarsi alle urne, meno di 6 italiani su 10 hanno già un orientamento chiaro sul voto: solo il 59%, infatti, sa già su quale partito metterà la sua croce, il 22% non ha ancora deciso, mentre il 19% esprime un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea nelle prossime due settimane. «Altissimo - afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - è il numero dei potenziali astensionisti: quasi 20 milioni di italiani potrebbero restare a casa il 26 maggio». Le cose non migliorano se ci si concentra sui giovani. Secondo l’Osservatorio dell’Istituto Toniolo solo metà degli elettori tra i 20 e i 34 anni ha già deciso chi votare. In particolare il 15,2% si dichiara disinteressato al voto. All’opposto, solo circa un giovane su quattro dichiara che con certezza andrà a votare ed è pienamente convinto sul simbolo che indicherà sulla scheda (24,3%). Si aggiunge una percentuale analoga di chi andrà a votare, ha deciso anche il simbolo, che però non lo convince pienamente, ma lo voterà comunque o perché è in ogni caso il meglio tra l’offerta esistente (13,6%) o perché teme che s’impongano nel voto forze che considera dannose (12,2%). I principali istituti demoscopici concordano sul posizionamento dei partiti. La Lega è saldamente in testa intorno al 30%. Seguono il M5S e il Pd, che per i più fallirà il sorpasso ai grillini. Dietro, tutti seguono a distanza. Secondo i dati del Barometro Politico Demopolis, la Lega - in calo di 2 punti negli ultimi 15 giorni - sarebbe primo partito con il 31% (con un voto certo del 27% ed un potenziale del 36%). Il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 23%, contando su uno zoccolo duro del 19% e su un potenziale del 27%; il Partito Democratico avrebbe il 22,2%, con un potenziale del 26%. Forza Italia avrebbe oggi l’8,4%, Fratelli d’Italia il 5,5%, anch’esse con un bacino più esteso di elettori che non escludono di poterle votare. Sotto la soglia del 4%, al momento, Più Europa e la Sinistra. La Lega di Salvini ha smesso di crescere anche per il sondaggio condotto da Demos per La Repubblica: resta sopra il 32%, ma si ferma a due punti in meno rispetto a marzo. Riduce le perdite il M5S stimato al 23%, 2 punti sopra al Pd che si ferma al 20,4%. Staccati tutti gli altri con FI sotto il 10%, FdI che sfiora il 5% e +Europa che danza sulla soglia di sbarramento del 4%. Pesante il tonfo del Carroccio, poi, per Nando Pagnoncelli che sul ’Corrierè rileva come rispetto a poco meno di un mese fa il partito guidato dal ministro dell’Interno registra un -7%: era allora al suo punto più alto, con un consenso potenziale di quasi il 37%, oggi cala, in poche settimane, a poco meno del 31%. In ripresa il M5S, accreditato del 24,9% circa, con una crescita di quasi tre punti in poche settimane. Cresce, anche se meno, anche il Pd superando il 20% rispetto al 18,7% del mese scorso. Dietro Forza Italia al 7,8% mentre supererà di certo la soglia del 4% per conquistare rappresentanti Fratelli d’Italia con una crescita fino al 5,7% (+1% rispetto ad aprile). Lega oltre il 30%, M5S e Pd appaiati oltre il 20%, Forza Italia sotto il 10%, FdI sul 5% e Più Europa intorno al 4%, invece, secondo Ixè, che sottolinea come nel caso, non improbabile, di bassa affluenza, la Lega si rafforzerebbe ulteriormente e il Pd diventerebbe il secondo partito, mentre sarebbero penalizzate M5S e Forza Italia, i cui elettori risultano al momento meno motivati ad andare a votare. Il partito di Salvini scende sotto il 30% fermandosi al 29,6% con un calo del 2,8 dalla precedente rilevazione del 30 Aprile per Alessandra Ghisleri. Secondo i dati di Euromedia research, poi, il Pd supera di 0,4% con il 21,9% il Movimento 5 stelle che si ferma al 21,5% rispettivamente con un aumento dell’1,6% per il Pd e dello 0,9% per il M5S. Forza Italia mantiene la soglia del 10,1 %, anche se cala dello 0,2%. Fratelli d’Italia mantiene il significativo 5,3%.