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La Camera dei baby-pensionati

Entrano in vigore le nuove regole per i dipendenti: niente uscite prima dei 60 anni. Ma ci sono ancora due finestre per 48 "fortunati" che potranno salutare in anticipo

Alberto Di Majo
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Niente legge Fornero e niente «quota 100», a Montecitorio ci sono ancora 48 dipendenti che andranno in pensione nei prossimi tre anni pur avendo meno di 60 anni. Le norme continuano a permettere ai lavoratori assunti dalla Camera dei deputati (e dal Senato) di uscire dal lavoro prima (e meglio) degli altri italiani. Tuttavia pochi giorni fa il numero uno dell'Assemblea, Roberto Fico, ha deciso di intervenire. L'ufficio di presidenza ha stabilito di bloccare le pensioni anticipate dal 2022. Nei prossimi anni, però, fino al 2021, potranno ottenere l'assegno anticipato 16 dipendenti ogni anno, divisi in due «finestre». In tutto, dunque, 48 fortunati. Al Senato, invece, non è stato ancora approvato uno stop alle uscite anticipate. Montecitorio ha inoltre recepito anche la norma approvata nell'ultima manovra che prevede di ridurre le pensioni dei dipendenti sopra 100 mila euro. Il risparmio sarà di 20 milioni all'anno. Nello specifico, i tagli saranno del 15% per chi percepisce tra 100 e 130mila euro annui, del 25% per chi prende dai 130 ai 200mila, del 30% tra i 200 e i 350mila, del 35% tra 350 e 500mila e del 40% per chi ha una pensione superiore al mezzo milione di euro all'anno. Saranno coinvolti... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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