la maggioranza scricchiola
Scontro totale Lega-M5s. Un tweet della Trenta scatena l'inferno
Nuovo scontro tra alleati di governo. E nuovi screzi tra il ministero della Difesa e quello dell’Interno. Ieri a causare lo scontro è stata una fake news rilanciata sui social e poi rimossa dal dicastero guidato dalla 5stelle Elisabetta Trenta. "Motovedette libiche puntano su pescherecci italiani in acque internazionali: salvati dalla Marina Militare. Il ministro Trenta si complimenta: grazie al coraggio e alla professionalità si è evitato il peggio", è il tweet seguito a breve dalla rettifica: "Quanto riportato da un’agenzia di stampa circa un salvataggio della Marina di alcuni pescherecci italiani nei pressi delle acque libiche è falso. Appresa la notizia abbiamo provveduto a rimuovere il tweet precedente". Lo scivolone ha attirato le attenzioni del ministero dell’Interno che ha sottolineato l’incompetenza di chi guida la Difesa: "Anziché chiedere alla "sua" Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare. Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e a criticare servitori dello Stato come il generale Riccò. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più" (la frase su Riccò si riferisce all’istruttoria aperta dalla Trenta dopo che il generale aveva lasciato la commemorazione del 25 aprile durante l’intervento di un esponente dell’Anpi che stava criticando l’Esercito). "Non ci era mai capitato prima di vedere un ministero, l’istituzione, usata a fini elettorali. In questo caso per attaccare il ministro Trenta. Non c’è molto da commentare, basta avere uno spirito democratico per comprendere la gravità dell’episodio. Dispiace che il Viminale, il cui titolare è Matteo Salvini, piuttosto che occuparsi della sicurezza del Paese, pensi a un tweet. Dispiace per l’Italia", replica la Difesa mentre sul Blog delle stelle del M5s sentenzia: "Il Viminale ha superato la linea rossa. La Trenta non si tocca".