"Salva Roma" a metà. La tensione nel Governo resta alta
Consiglio dei ministri fino a notte fonda: Salvini e Di Maio divisi sugli aiuti per la Capitale
"Salva-Roma" approvato a metà, in particolare i commi 1 e 7 mentre sugli altri deciderà il Parlamento. “È un punto di partenza, siamo sicuri che il parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, fa risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani" dichiarano fonti di governo M5S. Una riunione fiume quella del Consiglio dei ministri iniziata prima delle 20 sul decreto crescita. Il nodo la cosiddetta norma salva-Roma voluta dai grillini. Ancora prima che cominciasse la riunione Salvini aveva annunciato di aver trovato l'accordo con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per stralciare la misura e trasformarla in un provvedimento ad hoc che comprendesse tutti i comuni in difficoltà. Una "fuga in avanti", come è stata definita, che aveva suscitato l'irritazione del premier. Le dichiarazioni del segretario leghista poi avevano anche fatto cambiare programma all'altro vicepremier Luigi Di Maio che aveva inizialmente fatto sapere di non partecipare al Cdm, impegnato con la registrazione di un'intervista alla trasmissione di Floris. Intorno alle 21 Di Maio è arrivato a Chigi per una riunione tesissima che si è concentrata anche sul caso del sottosegretario Siri, cui i pentastellati chiedono un passo indietro con le dimissioni, ritenute invece non necessarie dalla Lega. Una situazione di stallo da cui, al momento, non è chiaro come e quando si uscirà. La riunione è andata avanti fino a notte fonda.