media e politica
Caccia al voto giovane: tutti sul carro eco-chic di Greta Thunberg
Greta Thunberg, la piccola attivista con le trecce diventata simbolo della lotta al cambiamento climatico, ha concluso l’ultima tappa del suo tour romano. Dopo essere stata ricevuta niente meno che dal Papa e aver tenuto un discorso al Senato, è salita sul palco di Piazza del Popolo allestito in occasione della manifestazione #FridaysforFuture, accolta come una rockstar. La giovane candidata al Nobel si è rivolta alla folla in inglese, esortando i ragazzi a non perdere tempo e a lottare per il loro futuro. Ad allietare l’atmosfera il gruppo musicale Tetes De Bois, che sul palco ha presentato la canzone “Non c’è più tempo”, ispirata allo slogan di Greta, “We do not have time”. Slogan che casualmente è anche il nome della start-up fondata dallo “scopritore” di Greta, Ingmar Rentzhog, che ha visto il suo debutto proprio in questi giorni: si tratta di una piattaforma social il cui intento è quello di “mettere pressione a leader, politici e corporazioni ad agire per il clima”, e che, lo scorso novembre, grazie ad una campagna di fundraising, è riuscita in pochi giorni a raccogliere 2,8 milioni di euro di finanziamenti. Effettivamente, l’eco mediatica riscossa dalle parole di questa ragazzina, passata in pochi mesi da perfetta sconosciuta a leader di un movimento globale, ha portato più di una persona a domandarsi quanto di genuino ci sia dietro la sua figura. I richiami di scienziati e climatologi, che da anni tentano di mettere in guardia l’opinione pubblica contro gli effetti nefasti del surriscaldamento globale, non hanno mai sortito l’effetto dei vaghi appelli ai “potenti della terra” e delle generiche esortazioni a salvare il pianeta di questa sedicenne. Greta Thunberg è riuscita dove tutti gli altri hanno fallito, e ci è riuscita semplicemente marinando la scuola e sedendosi davanti al Parlamento con un cartello. Nessun nome è stato fatto, nessuna proposta concreta è stata avanzata: i responsabili del disastro sarebbero, genericamente, gli adulti e le generazioni precedenti, e la soluzione per contrastarlo “lottare”. Ma la sensazione è che la strumentalizzazione di questa ragazzina sia solo agli inizi, perché la torta è succulenta e tutti vogliono averne una fetta; vari politici, anche nostrani, si sono affrettati a esprimere il loro sostegno a Greta, nel tentativo di salire sul carrozzone dell’ecologismo glamour e raccoglierne il consenso. L’appello di Greta ad andare a votare per le elezioni europee di Maggio poi è significativo.