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È morto Giuseppe Ciarrapico

Giuseppe Ciarrapico

Imprenditore, editore, ex senatore del Pdl, è stato anche presidente della Roma dal 1991 al 1993

Silvia Sfregola
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Imprenditore, editore, politico, presidente di una squadra di calcio. Tante cose è stato Giuseppe Ciarrapico, morto a 85 anni a Roma. Classe 1934, ciociaro, in gioventù è stato un simpatizzante del Fascismo per poi avvicinarsi allo statista democristiano Giulio Andreotti, di cui fu amico, così come lo fu del leader del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante. Nonché di Romano Mussolini, figlio del Duce e padre di Alessandra, che lo descrive come "uomo sempre vicino alla nostra famiglia", rattristata dalla sua morte. Di sé Ciarrapico diceva di essere un "fascista antinazista". Le sue attività spaziavano dalla proprietà di cliniche all'editoria di libri e giornali locali, sempre con il cuore a destra, con la Ciarrapico Editore. A capo negli anni Ottanta delle terme di Fiuggi e proprietario della Recoaro, si guadagnò l'epiteto di Re delle acque minerali. Nel centro termale organizzò un premio internazionale, il Premio Fiuggi, a cui presenziò, tra gli altri, Michail Gorbacëv. Dal 1991 al 1993 anche il calcio, con la presidenza della Roma, che ha espresso il proprio cordoglio alla notizia della sua scomparsa. L'#ASRoma esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell'ex presidente del club Giuseppe Ciarrapico pic.twitter.com/fdTMd1DRNZ— AS Roma (@OfficialASRoma) 14 aprile 2019 Non poteva mancare la politica, con l'esperienza in Senato dal 2008 al 2013 tra le fila del Pdl su spinta di Silvio Berlusconi, nonostante la contrarietà di Alleanza nazionale, imbarazzata, nel suo tentativo di ripulirsi dalle nostalgie fasciste, da certe posizioni del Ciarra. Fu coinvolto in guai giudiziari e nelle vicende del Lodo Mondadori e di Roberto Calvi, ex presidente del Banco Ambrosiano. "Una fredda sera fra lampi e tuoni, sarà stato il '95, aprii alla porta ad Hammamet: era il Ciarra. In Italia nun c'hanno coraggio de venitte a salutà. Disse a mio padre. Respect", il ricordo su Twitter di Bobo Craxi.

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