bilaterale italia-cina
Xi Jinping a Roma incontra Mattarella
L’Italia non sarà il "cavallo di Troia" per la colonizzazione dell’Europa, ma soprattutto non ci sarà nessun predominio egemonico di Pechino su Roma. Xi Jinping e signora, la first lady Peng Liyuan, varcano la soglia del Quirinale, portandosi dietro un corteo imperiale e numerose polemiche, che proprio dal Colle più alto della Capitale vengono smorzate. Sergio Mattarella vede l’omologo cinese, venti minuti di faccia a faccia, poi allargato alle rispettive delegazioni, e l’obiettivo è quello fare dello «scambio e condivisione di conoscenze» i pilastri delle "nuove Vie della Seta". Il livello dei rapporti tra Italia e Cina è «eccellente» e si tratta di rapporti «che intendiamo rafforzare», sottolinea Mattarella. Per questo «la firma del memorandum Italia-Cina è un segno dell’attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinese». Nessun fraintendimento insomma, l’inquilino del Colle manda un messaggio chiaro a chi tra dubbi e critiche aveva lanciato l’allarme sull’intesa nell’ambito dell’iniziativa Belt & Road. «La Via della seta - assicura Mattarella - deve essere una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze». Parole che vengono pronunciate a 24 ore dalla firma dell’accordo a palazzo Madama tra il premier Giuseppe Conte e Xi e che vengono apprezzate anche da Matteo Salvini. «Se c’è l’intervento di Mattarella è una buona notizia - sottolinea - Voglio che le imprese italiane possano crescere, esportare e possano assumere. Però voglio che chi arriva in Italia lo faccia rispettando non solo le leggi, ma anche i valori e i diritti dell’uomo, della donna e dei lavoratori». Lo stesso Xi al termine del tête-à-tête conferma la solidità dei rapporti e ringrazia Mattarella «per l’accurata e squisita accoglienza». Il numero uno del colosso asiatico, che ha pubblicamente rinnovato l’invito di una seconda visita in Cina a Mattarella, ha ribadito che «Cina e Italia sono partner strategici con mutuo rispetto e fiducia. Fra di noi non c’è nessun conflitto di interesse fondamentale». Inoltre, spiega, i due paesi «sono due importanti forze nel mondo per salvaguardare la pace e promuovere lo sviluppo» . L’obiettivo da raggiungere per la Cina è quello di «lavorare con l’Italia per rilanciare lo spirito di equità, mutuo rispetto e giustizia». E proprio su questa linea che Mattarella auspica «un confronto sui diritti umani» con il colosso asiatico. «Alla luce del mandato italiano nel consiglio per i diritti umani dell’Onu - afferma - desidero auspicare che, in occasione della sessione del dialogo Ue-Cina sui diritti umani che si svolgerà a Bruxelles dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire in un confronto costruttivo sui temi così rilevanti». Non solo ’Via della Setà, sul tavolo del faccia a faccia tra Mattarella e Xi anche i temi del turismo, cultura, scienza e tecnologia. Il presidente cinese aprendo il colloquio ha voluto infatti omaggiare Umberto Eco, attraverso una frase che, stando alla traduzione dal mandarino all’italiano, voleva riassumere il concetto che «la storia è tutrice di vita», osservando che, quanto citato, è molto somigliante al detto cinese: «Dalla storia si impara il presente». Non solo Eco, Xi ha parlato ricordato i grandi nomi della storia italiana come Marco Polo e Matteo Ricci. Mentre Mattarella ha fatto sue, durante l’incontro, alcune citazioni di Leonardo e Raffaello.