caso diciotti
Zuccaro chiede l'archiviazione per Di Maio, Conte e Toninelli
A quattro giorni dalla ricezione degli atti dalla Giunta per l'autorizzazione a procedere, la Procura di Catania ha chiesto l'archiviazione per il premio Giuseppe Conte, per il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, indagati nell'ambito dell'inchiesta sul caso Diciotti. I magistrati hanno già notificato la richiesta a Palazzo Chigi. Negli atti inviati dalla Giunta del Senato, c'era la memoria del vicepremier Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona nella quale i tre componenti dell'esecutivo hanno sottolineato che la scelta sulla nave Diciotti era di tutto il Governo. Proprio ieri la Giunta del Senato ha respinto l'autorizzazione a procedere per Salvini. Richiesta di archiviazione, dunque. Così come accadde a inizio novembre per il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona aggravato dalla presenza di minori. Il procuratore Carmelo Zuccaro, titolare dell'inchiesta, come prevede la procedura, l'ha avanzata anche in questo caso al Tribunale dei ministri etneo che avrà adesso novanta giorni di tempo per decidere se accoglierla. Nel caso di Salvini il collegio ci mise molto meno tempo, avendo depositato il 7 dicembre la decisione che divenne nota pero' il 24 gennaio. L'eventuale richiesta di autorizzazione a procedere dovrà essere esaminata dal Parlamento. Per il ministro dell'Interno la richiesta di archiviazione era stata motivata dal procuratore Zuccaro sottolineando la natura di una "scelta politica non sindacabile dal giudice penale": "Il ritardo nel fare scendere i migranti dalla nave Diciotti ormeggiata al porto di Catania, è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per il principio della separazione dei poteri, di chiedere in sede europea la distribuzione dei migranti (il 24 agosto si e' riunita la commissione europea a Bruxelles), in un caso in cui secondo la convenzione Sar internazionale sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro". Adesso il nuovo capitolo di questa storia, il giorno dopo la decisione della Giunta per le immunita' del Senato di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini.