Giovedì in Giunta la memoria ma Salvini parlerà solo in Aula
Il leader leghista: "Non sono preoccupato"
La giunta delle Immunità del Senato si riunirà giovedì alle 8.30, quando verrà presentata la memoria del ministro dell'Interno Matteo Salvini in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri di Catania per la vicenda dei 177 migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti. Il titolare del Viminale ha infatti fatto sapere che farà pervenire la sua memoria sulla vicenda giudiziaria sul caso Diciotti in giunta tra domani e giovedì. L'intervento del ministro è previsto, al momento e come di consuetudine, quando il caso sarà all'esame dell'Aula di Palazzo Madama. La sorte del Governo - spiega intanto Salvini - non è «per nulla» legata al caso Diciotti: «il governo va avanti e abbiamo tante cose da fare. Il problema del Paese non è Salvini». Sul caso Diciotti «porto uno scritto, è meglio uno scritto, perché scripta manent, davanti al Senato spiegando quello che non ho fatto da solo ma che abbiamo fatto tutti insieme per la sicurezza, per difendere i confini, la legalità e il decoro del nostro paese. Ci sono passaggi importanti che è bene che vengano letti, e non ascoltati perché sulle parole scritte l'interpretazione è una sola. Sono contento e spero di perdere meno tempo possibile perché ho tante cose da fare». «È giusto decidere dopo aver letto le carte e mi auguro che tutti i 300 senatori decidano dopo aver letto le carte - ha aggiunto Salvini - Se uno legge le carte si rende conto che bloccare gli sbarchi nell'attesa che la comunità internazionale si svegliasse per difendere il diritto a entrare legalmente nel nostro paese è un principio che applichiamo dal primo giorno di governo». «Mi vedete preoccupato? Confesso che dormo tranquillo, faccio colazione con pane e Nutella se mi è permesso, andrò in Senato a testa alta perché ho difeso l'interesse del mio Paese e i confini e la sicurezza. Combattere gli scafisti e gli amici degli scafisti, i trafficanti di droga, armi e uomini era e rimane una mia priorità. Il Senato deciderà con coscienza e io rispetterò qualsiasi decisione venga presa. Non leggo i retroscena perché tre volte su quattro è più attendibile Topolino», ha concluso il vicepremier leghista.