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Reddito di cittadinanza, il sito è online. Di Maio: "Ecco la card numero uno"

Secondo l'Istat la platea di beneficiari sarà ridotta a 2,7 milioni. Prime domande dal 6 al 31 marzo

Carlo Antini
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Luigi Di Maio dà il click d'avvio al reddito di cittadinanza. Con una scenografia studiata nei minimi dettagli, un palco con la famosa scritta in polistirolo, video suggestivi e una teca illuminata ma coperta, come il Santo Graal, al centro della scena, il vicepremier preme il pulsante che mette online il sito del reddito di cittadinanza, approfittando dell'occasione per mietere altri possibili consensi nel campo Cinquestelle. Prime file occupate dai suoi parlamentari estasiati dalla scenografia, con uno "spettatore" d'eccezione, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che non gli ruba la scena e si limita a un saluto d'obbligo: «Sono orgoglioso di questa misura, così come lo è tutto il governo. Abbiamo preso spunto da altri per realizzarlo ed è stato migliorato, ora speriamo di essere di ispirazione per chi vorrà seguirci», si limita a dire. Il microfono ha un solo "proprietario": Di Maio. Che cita Albert Einstein, ma anche zio Paperone, trasvolando così una platea vasta di cittadini-elettori. Perché siamo in campagna elettorale e ogni iniziativa serve a occupare spazi politici e di comunicazione. «È stato un lavoro di squadra con Inps e Poste», afferma il ministro del Lavoro, rispiegando per la milionesima volta come funzionerà il reddito di cittadinanza. Volutamente tiene per ultima la "chicca" di giornata, custodita sotto la teca. La prima tessera su cui, da aprile, saranno materialmente versati i 780 euro del rdc. «Esiste davvero», scherza, togliendosi dalla giacca la polvere delle polemiche che lo sommerse quando annunciò, mesi fa, che erano state già date in stampa, ben prima ancora di vedere il provvedimento scritto nero su bianco. Alla fine della fiera saranno 3 milioni quelle in circolazione, ma la prima non si dimentica mai: «È un po' come il "decino" di zio Paperone...», ironizza il capo politico M5S. Finita la presentazione, dribbla le domande dei cronisti e si concede solo alle foto di rito. Assieme al premier Conte, naturalmente, ma anche con il suo capogruppo alla Camera, Francesco D'Uva, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, i deputati e i senatori che non hanno voluto perdere l'appuntamento. Il prossimo step è a marzo, con la presentazione delle domande di accesso al provvedimento da parte dei cittadini. Una nuova occasione per ripetere ancora cosa è e come funziona il reddito di cittadinanza. Del resto, repetita iuvant. Soprattutto in campagna elettorale.

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