Scontro sulla Tav, Salvini: "Va fatta". M5S irremovibile
Martedì in Aula si discuteranno le mozioni sulla Torino-Lione. I grillini: "Se i costi superano i benefici non si farà"
Matteo Salvini rompe gli indugi e ribadisce che la Tav «va fatta assolutamente». «Nei prossimi giorni sarò a Chiomonte dove le forze dell'ordine vivono da mesi per difendere un cantiere della Tav spesso oggetto di violenze», aggiunge il ministro dell'Interno in una intervista. «La Tav va assolutamente fatta - spiega - anche perché costa più non farla che farla. Sto ancora aspettando questa benedetta analisi costi benefici di cui non ho ancora visto una pagina». Parole che non lasciano spazio a interpretazioni. Salvini si è schierato apertamente contro le violenze messe in atto da una parte del movimento No Tav e si è messo in rotta di collisione con gli alleati Cinque Stelle, da sempre contrari alla Torino-Lione, che non hanno esitato a sottolineare ancora una volta: «Se i costi saranno superiori ai benefici la Tav non si farà, nel pieno rispetto, degli interessi di tutti gli italiani». Si attende ancora la versione definitiva dell'analisi costi benefici sulla grande opera. Al momento, infatti, la commissione nominata dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli avrebbe stilato solamente una bozza. Anche il ministro Salvini tecnicamente non avrebbe ancora avuto modo di prendere visione del documento ancora in fase di stesura definitiva. Troppo presto, dunque, per mettere un punto fermo sulla vicenda. Le polemiche e i malumori, però, vengono da lontano e non accennano a placarsi. Già all'indomani del corteo No Tav del 9 dicembre, Salvini, dopo aver specificato di 'fare il tifò per l'opera aveva ricevuto al Viminale, insieme al sottosegretario Giancarlo Giorgetti i rappresentanti di dodici categorie imprenditoriali per parlare innanzitutto di Tav e altre infrastrutture, oltre che di burocrazia, ecotassa sulle auto inquinanti e reddito di cittadinanza declinato come anticipo per realizzare start up. Posizioni che Salvini aveva ribadito a più riprese nelle settimane successive. Negli ultimi tempi, poi, il ministro dell'Interno si è detto favorevole a un referendum sulla Tav e ha discusso apertamente con la sindaca di Torino Chiara Appendino, contraria alla partecipazione della Lega alla manifestazione a favore della Torino-Lione del 12 gennaio. In piazza in quell'occasione è sceso anche il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, autorizzato dallo stesso Salvini. A favore della Torino-Lione si è schierato anche neosegretario generale Cgil, Maurizio Landini, nel corso della conferenza stampa seguita alla sua elezione, ha ribadito che «la Cgil ha sulla Tav, sulle grandi opere, ha una posizione precisa: andare verso il blocco di tutti cantieri non credo sia una cosa grandemente intelligente. Ma allo stesso tempo c'è anche un problema relativo ad un piano straordinario di investimenti in infrastrutture non solo materiali ma anche sociali che non viene realizzato».