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Salvini contro Macron. E Conte fa da paciere

Il leader della Lega si schiera con Di Maio e rincara la dose sui migranti

Silvia Sfregola
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Ha aspettato quasi due giorni, preferendo la diplomazia ai riflettori delle dichiarazioni pubbliche. Ma poi, con l'offensiva pentastellata contro la Francia che non accenna a scemare e l'intervento di Matteo Salvini a rinforzare la polemica, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è convinto dell'opportunità di scendere in campo apertamente, per provare a mediare e in una querelle che ha fatto saltare non poco i nervi a Parigi. Il premier ci tiene ad assicurare che, in una fase critica come quella che sta vivendo l'Ue, «è legittimo interrogarsi sull'efficacia delle politiche globali che stiamo perseguendo sia a livello di Unione Europea sia a livello di Stati singoli» ma «questo non vuol dire mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia, né tantomeno con il popolo francese». Un rapporto che «rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica», però quel che sta accadendo nel Mediterraneo «ci impone di allargare lo spettro della nostra riflessione». E dunque «continueremo a lavorare con le istituzioni di governo francesi - oltreché con le istituzioni europee e con gli altri Paesi - fianco a fianco, nelle varie sedi istituzionali, per trovare soluzioni condivise» per il continente Africano. A tal proposito la campagna elettorale per le prossime Europee «può costituire una buona occasione per confrontarsi su temi e questioni di politica europea ed estera, anche se questi rimettono a scelte operate in epoche ormai lontane». Pure per il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, «la prospettiva delle elezioni fa da catalizzatore di una dialettica politica più vivace e questo può essere l'elemento che viene sottolineato». Insomma, la strategia sembra essere quella di 'circoscriverè le dichiarazioni durissime di Di Maio e Salvini, riportandole nel battibecco politico. Tanto che anche Moavero si affretta a rassicurare che «con la Francia rimaniamo Paesi amici, alleati, entrambi membri dell'Unione europea - ha detto al termine dell'incontro con l'omologo francese Jean-Yves Le Drian - È giusto che l'Europa si interroghi anche sul suo passato. Ci si deve domandare se e in che modo vadano ridefiniti, ridisegnati e confermati i nostri rapporti con gli Stati africani». Scelte che continuano a essere sotto attacco da parte della maggioranza al governo. Per Salvini «la Francia ha poco da arrabbiarsi» perché «sottrae ricchezza all'Africa» e «in Libia non ha nessun interesse a stabilizzare la situazione». Ma attenzione: i gialloverdi non hanno nessuna voglia di passare come nemici dei francesi. «Voglio precisare che siamo con il popolo francese che ha un pessimo governo e un pessimo presidente della Repubblica», assicura il leader del Carroccio. Esplicito anche Luigi Di Maio che sul suo Facebook rivendica: «Si vuole far passare il dibattito di questi giorni sul franco CFA come un attacco dell'Italia al popolo francese. Sciocchezze. Il popolo francese è nostro amico. Infatti il dibattito va avanti da anni anche in Francia ed è anche nelle rivendicazioni del programma dei gilet gialli». Interviene anche Alessandro Di Battista, che rilancia il manifesto dei gilet gialli su Fb: «Io sono fiero che ci sia governo che si faccia rispettare. Non è un attacco al popolo francese, è un dato di fatto: negli ultimi anni il neocolonialismo francese ha pregiudicato gli interessi italiani e africani».

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