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Conte taglia i viveri a tutte le ong

Nel decreto sull'8 per mille cancellati i finanziamenti che le onlus ricevevano per i rifugiati. Il capitolo è stato dimezzato a favore di terremotati e alluvionati. Quel che resta va all'Anci

Carlantonio Solimene
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Meno soldi all'assistenza dei rifugiati e ai progetti per contrastare la fame del mondo, più fondi ai Comuni italiani colpiti da calamità naturali. Il governo Conte ha deciso di portare il «cambiamento» anche nella gestione dell'8 per mille dell'Irpef destinato dai cittadini allo Stato italiano. E così ha rotto una consuetudine che andava avanti da qualche anno, quella di dividere l'intero tesoretto in parti uguali e assegnare l'identica cifra alle cinque categorie stabilite dalla legge: «Fame nel mondo», «Calamità naturali», «Edilizia scolastica», «Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati», «Conservazione dei beni culturali». La svolta è annunciata nello schema di decreto sulla ripartizione dell'8 per mille trasmesso alla presidenza del Senato lo scorso 9 gennaio. Nella lettera che accompagna il testo, firmata dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, si spiega come il governo abbia deciso di derogare all'articolo 2 del «Regolamento» in vigore per questi fondi - che prevede la suddivisione in parti uguali - basandosi su un altro comma dello stesso regolamento, che permette di tenere conto di «particolari caratteri di eccezionalità, necessità e urgenza» di determinati interventi. Così, spiega Giorgetti, «il Consiglio dei ministri con delibera in data 8 novembre 2018 (...) ha disposto la riduzione del 50% delle quote relative alle categorie "Fame nel mondo" e "Assistenza ai rifugiati" per un ammontare di euro 3.007.095,30 ciascuna, ed è stato conseguentemente disposto l'incremento di tale somma alla quota della categoria "Calamità naturali", per un totale complessivo di euro 12.028.381,56»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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