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Oddio, ci si è ristretto il reddito

Prima l'assegno di 780 euro per tutti, adesso bisogna considerare casa, Isee, auto e moto. E svanisce il sogno contanti

Dario Martini
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L'anno scorso, in campagna elettorale, il messaggio dei vertici del M5S, Luigi Di Maio in testa, era che chi non aveva un lavoro si sarebbe messo in tasca 780 euro puliti puliti (chi aveva un impiego ma non arrivava a questa cifra avrebbe avuto un'integrazione fino a quell'ammontare). Oggi, a pochi giorni dal varo del reddito di cittadinanza, abbiamo capito che non sarà proprio così. O, almeno, lo sarà solo per un numero limitato di persone. E che allo Stato potrebbero restare in cassa più soldi del previsto. A giugno, quando il governo è entrato in carica, è iniziato il balletto delle cifre. La platea dei beneficiari e le "coperture" sono cambiate di continuo, soprattutto quando la Commissione Ue ha iniziato a mettere i bastoni fra le ruote. Prima del varo della manovra sembrava che fossero necessari 7,1 miliardi euro, cifra poi scesa a 6,5. I destinatari del sussidio dovrebbero essere circa 4,9 milioni (molti mesi fa si parlava addirittura di 6,7 milioni tra reddito e pensione di cittadinanza). L'ufficialità ci sarà solo giovedì, quando il governo varerà il decreto. Ma è già certo che l'esecutivo ha introdotto tutta una serie di limitazioni per ridurre notevolmente il numero dei destinatari e, soprattutto, l'ammontare del reddito veramente messo a disposizione. Le bozze del provvedimento sono ancora in fase di limatura. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato così i ritardi: «Questa misura di assistenza deve essere fatta bene altrimenti in un Paese come il nostro diventa troppo facile fregare lo Stato». Fermo restando che il reddito di cittadinanza partirà da... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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