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"A Roma mandiamo 250 poliziotti. Tu cara Virginia pulisci le strade"

Il ministro dell'Interno va davanti all'asilo dell'agguato e ribatte alle critiche della sindaca

Antonio Rapisarda
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Con la giacca della Polizia indossata ormai come se fosse una seconda pelle, Matteo Salvini ha scelto la diretta Facebook e il parco a pochi passo dall'asilo "Mais e girasole" della Magliana, teatro ieri dell'agguato che ha causato l'uccisione di un uomo di 34 anni che aveva accompagnato i figli a scuola, per replicare al duro attacco che poche ore prima gli era arrivato da Virginia Raggi e da diversi esponenti del MoVimento 5 Stelle proprio riguardo l'accaduto. «Caro Sindaco Raggi, il ministro lavora subito per i cittadini e la città, ma ognuno faccia il suo mestiere – ha affermato -. I sindaci si preoccupino di coprire le buche delle strade perché non si possono fare i rally in giro per Roma evitando le le buche...». La replica del ministro, lunga e piccata, non poteva non partire dallo stato della manutenzione della Capitale, ormai leit-motiv dei leghisti ogni volta che si parla della giunta romana con cui i rapporti – dopo la breve "pace" dettata dall'assoluzione della sindaca sul caso Matta e dal delicato dossier dell'approvazione della manovra – sono di nuovo ridotti ai minimi termini. Davanti a una vicenda che ha scosso la tranquillità di tante famiglie, il ministro dell'Interno non ha voluto far mancare però chi lo ascoltava sul social i numeri e la road map dell'azione messa in campo da quando è titolare del Viminale. «Più poliziotti, più sicurezza. Questo a Roma e in tutta Italia, noi abbiamo già cominciato a passare dalle parole ai fatti. Gli altri prima di me tagliavano e invece adesso, tra quelli che sono già arrivati e quelli che arriveranno, saranno 250 i poliziotti in più per la Questura di Roma: da ministro sto facendo quello che nessuno ha fatto in passato», ha puntualizzato. L'obiettivo polemico però, data la stoccata della sindaca in mattinata («Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro Matteo Salvini. Non è più possibile aspettare»), non poteva che essere direttamente lei: «Al sindaco Raggi dico: occupati e preoccupati della manutenzione delle strade dei trasporti», ha continuato Salvini spiegando di non non voler «accettare lezioni da chi non sembra saper gestire la normale vivibilità della città, dalle buche nelle strade all'immondizia, dai trasporti alle case popolari». Di più. Secondo il ministro leghista, non ha alcun senso che degli «oltre 5.000 vigili urbani in dotazione al Comune di Roma», molti stiano «dietro le scrivanie: valorizziamoli!». Stesso discorso, allargando la platea a chi ha polemizzato con lui nei giorni scorsi, vale a suo avviso per chi lo attaccato riguardo la vicenda delle Ong e dei migranti fermi alle porte di Malta: «Ai tanti che chiacchierano, che fanno "bla bla bla" rispondo: i sindaci facciano i sindaci - ha aggiunto il titolare del Viminale -: lo dico agli Orlando ai De Magistris ai Nardella. Occupiamoci dei cittadini italiani in difficoltà». E infine, rispondendo ancora chi gli chiedeva ragione polemicamente sulle risposte operative da dare come ministro, Salvini ha trovato lo spunto per tornare ad occuparsi anche della vicenda Rai, targata Fazio nello specifico, e di chi ha approfittato del proprio ruolo per stigmatizzare i suoi provvedimenti in tema di immigrazione e sicurezza: «Ho fatto due conti, senza invidia o gelosia. Fabio Fazio quasi sicuramente guadagna in un mese quello che il ministro dell'Interno guadagna, forse, in un anno», questo il commento. Detto ciò a queste critiche ha scelto ancora una volta di fare spallucce, preferendo il sostegno senza intermediazioni: «Non farei mai cambio per nulla al mondo, sono fortunato, felice, orgoglioso del vostro sostegno. Non farei cambio per nulla al mondo. Non mi interessano i quattrini, li lascio ad altri che fanno gli show televisivi, ma pretendo rispetto»

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