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De Santis boccia il Baglioni pro-migranti: è il suo ultimo Sanremo

Il direttore di Rai 1 chiude a un'eventuale terza conduzione

Carmen Guadalaxara
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Non sono piaciute a Matteo Salvini le dichiarazioni di Claudio Baglioni riguardo la situazione migranti  “Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo” aveva cinguettato il Ministro della Difesa su Twitter. Al coro di proteste per il “pensiero Baglioni” [clicca qui per leggere l'articolo] si sono aggiunte le dure parole del Direttore di Rai Uno, Patrizia  De Santis, che avrebbe dato un secco “no” ad un'eventuale terza conduzione della kermesse a Baglioni.    La politica entra così di petto tra i temi dell'Ariston. "Ho sempre pensato che gli artisti facciano battaglie sociali per sentirsi cittadini e farsi perdonare il successo, poi, a un certo punto, anche una carriera fortunata ha bisogno di normalizzarsi, si ridiventa cittadini e si gode del privilegio di avere un megafono per far conoscere il proprio pensiero – ha detto Baglioni -. In un'isola come Lampedusa già 25 anni fa si avvertiva quello che si sarebbe dovuto chiamare fenomeno e che purtroppo oggi non lo è più, quello degli sbarchi e degli arrivi per mare, ma l'intenzione della nostra manifestazione e degli artisti che erano venuti là era quella di dire: ‘Noi siamo preoccupati dal fatto che ci siano viaggi per mare che sono irregolari, ci auguravamo che in un mondo perfetto qualsiasi movimento non cadesse in mano a illegalità e sfruttamento. La classe dirigente e anche l'opinione pubblica ha mancato in questo, è stato un disastro dal punto di vista gestionale che oggi ha ripercussione gravissime". C'è anche un problema di ordine intellettuale: viviamo in un Paese incattivito, rancoroso, nei confronti di chi non è piacevole, non ci è amico, guardiamo gli altri con sospetto e credo che le misure messe in atto da questo Governo e da quelli precedenti non siano all'altezza, ma adesso grana grossa. A noi interessa creare un senso armonico, sarà perché il Paese è disarmonico, confuso, cieco nella direzione da prendere che ci attacchiamo a questa idea della leggerezza e del divertimento e del correrci incontro. Facciamo musica, gli artisti hanno questa straordinario regalo dalla sorte, speriamo di poter essere almeno i trombettieri di qualche buona battaglia” aveva dichiarato ieri Claudio Baglioni durante la conferenza stampa della 69° edizione del Festival della Canzone Italiana.    “Non era suo compito (di Baglioni, ndr) di parlare della linea editoriale di Rai1 e neanche praticarla – ha commentato la De Santis sul quotidiano La Stampa. Il suo nome è tenuto in altissima considerazione per quanto riguarda la sua qualità artistica. E basta”.  Per chi come noi ha seguito di “Oscia” per più di 12 anni, con Claudio Baglioni ricordiamo che lo stesso Papa Benedetto XVI, nel 2006, inviò un telegramma a Claudio Baglioni ringraziandolo per aver sensibilizzato artisti e gente comune sul tema dell'immigrazione, un atto finale, il più forte e gradito di quella edizione.

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