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Reddito di cittadinanza, ecco i requisiti. Furbetti in galera fino a sei anni

Pietro De Leo
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Come funzionano reddito di cittadinanza e quota 100? Arriva la bozza di decreto sulle due misure qualificanti della maggioranza Lega-5Stelle che, di fatto, rappresentano il cuore della manovra e il nodo al centro della trattativa dell'Europa. I REQUISITI - Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, voluto dal Movimento 5 Stelle, avrà una platea di 1,4 milioni di nuclei familiari, pari a circa 4,5 milioni di persone. I requisiti per poter accedere alla misura sono la residenza in Italia da almeno 10 anni e un reddito Isee inferiore a 9360 euro. Per quanto riguarda il valore del patrimonio immobiliare, questo non deve essere superiore ai 30 mila euro. FURBETTI IN GALERA FINO A SEI ANNI - Sono previste delle sanzioni per quanti, con dolo, forniscono dati o notizie non corrispondenti al vero per poter accedere al beneficio, e consistono nella “reclusione da uno a sei anni, oltre alla decadenza del beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito”. AL SUD IL 53% DEI BENIFICIARI - La tabella allegata alla bozza di decreto, inoltre, fornisce un quadro anche sulla geografia del provvedimento. Alla testa delle regioni per nuclei beneficiari si piazza la Campania, a seguire la Sicilia, il Lazio, la Lombardia, la Puglia e il Piemonte. Quanto alle macroaree, il centro-nord trova il 47% per i beneficiari mentre il Sud e le Isole il 53%. COME FUNZIONA QUOTA 100 - Nel decreto è presente anche la definizione di “quota 100”, ossia la soglia di maturazione di requisiti (62 anni di anzianità e 38 di contributi) per poter andare in pensione. In questo caso, quanti li hanno maturati dal primo gennaio 2019 conseguono il diritto alla pensione dopo tre mesi. Per i dipendenti pubblici, però, c'è una differenza visto che quanti maturano i requisiti per quota 100 entro il 31 marzo 2019, potranno incassare l'assegno a partire dal primo luglio prossimo.  Per quanti invece li maturano dal primo aprile il diritto scatta dopo sei mesi. Il provvedimento, inoltre, contiene anche norme su Inps e Inail, superando la gestione monocratica. L'articolo 24 della bozza di decreto, infatti, prevede la reintroduzione dei cda a 5 componenti, compreso il presidente “senza comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.  

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