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Palermo e Napoli, sindaci fuorilegge contro il dl Salvini

Orlando, De Magistris e altri annunciano che non rispetteranno il decreto Sicurezza: "Difendiamo gli immigrati". Eroi? No: violano la legge, ma a finire nei guai sono i loro funzionari

Franco Bechis
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Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e quello di Napoli, Luigi De Magistris, hanno chiesto alle proprie amministrazioni comunali di non applicare - e quindi di violare - il decreto legge sicurezza firmato da Matteo Salvini che oggi è legge dello Stato. Una serie di altri sindaci, politici e associazioni che negli ultimi anni hanno vissuto e prosperato sulla retorica del «povero migrante» si sono accodati, con una adesione però solo ideale perché sanno bene cosa comporta la violazione di una legge dello Stato. Come sanno tutti i cittadini: provate a chiedere a un palermitano o a un napoletano cosa accadrebbe loro se pubblicamente rivendicassero di non rispettare una norma comunale o un'ordinanza firmata dai loro sindaci. Certo che se i primi cittadini si permettono fosse anche per pura speculazione politica di dire «io una legge dello Stato la violo apertamente», voglio vedere con che faccia pretenderanno di applicare la loro legge alle comunità che amministrano. Perché quello che ieri hanno detto è che la legge vale zero e ognuno fa come gli pare opportuno. Cosa che a Napoli e Palermo in effetti non è così lontana dalla realtà. Ovviamente ognuno ha il diritto di criticare e avversare idealmente un provvedimento di un governo che non ha scelto e pure una legge che ritenesse inutile o dannosa... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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