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Così funzionerà il reddito di cittadinanza

L'assegno sarà erogato per 18 mesi, poi uno stop di 30 giorni. Lo avranno anche gli stranieri con il permesso di soggiorno dell'Ue

Alberto Di Majo
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Finora si conoscono con certezza soltanto i costi, che sono stati inseriti nella manovra economica approvata pochi giorni fa: il reddito di cittadinanza impegnerà 7,1 miliardi il primo anno (cioè 2019), a cui vanno aggiunti 16,3 miliardi nel biennio 2020-2021, per un totale di 23,4 miliardi. Un decreto regolerà la misura bandiera del M5S. Ecco cosa prevede la prima bozza. Innanzitutto l' assegno sarà erogato a partire dal prossimo aprile e si chiamerà «pensione di cittadinanza» per gli over 65. L' articolo 2 chiarisce chi chi ne beneficerà: italiani ma anche stranieri. Ecco i requisiti: possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell' Unione europea, «ovvero suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero proveniente da paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo». Chi richiede l' assegno può anche essere «residente in Italia in via continuativa da almeno 5 anni al momento della presentazione della domanda». Il limite del reddito è considerato per il «nucleo familiare», secondo i parametri Isee: inferiore a 9.360 euro all' anno. La prima casa non influisce, ma un' eventuale seconda non può superare, sempre secondo i parametri Isee, i 30 mila euro di valore. Mentre il patrimonio mobiliare non può essere più alto di 6 mila euro, «accresciuto di 2 mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10 mila, incrementato di ulteriori euro mille per ogni figlio successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5 mila per ogni componente con disabilità». Per avere l' assegno (che sarà stanziato per 18 mesi) nessun membro della famiglia, chiarisce il decreto, dovrà essere intestatario a qualsiasi titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, «ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti». Non hanno diritto al reddito di cittadinanza i detenuti, «per tutta la durata della pena, nonché coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica». Non avranno l' assegno nemmeno quelle famiglie in cui un componente sia disoccupato «a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa». Il decreto prevede anche che ottengano il sostegno «i coniugi che permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione». Lo prenderà anche il figlio maggiorenne che non convive con i genitori ma fa parte del nucleo familiare, ha meno di 26 anni, ed è a carico dei genitori, non è sposato e non ha figli. Chi otterrà il reddito di cittadinanza avrà, al massimo, 780 euro al mese (non meno comunque di 480 euro all' anno) e dovrà seguire un percorso di formazione finalizzato a trovare un lavoro (si possono rifiutare tre offerte). A fronte di circa 1,8 milioni di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, la platea con i requisiti per accedere a reddito e pensione di cittadinanza, sarebbe di oltre 1 milione e 375 mila nuclei familiari, compresi quelli di stranieri.

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