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Via De Falco, De Bonis, Moi e Valli. M5S caccia i dissidenti

Gregorio De Falco

Il comandante si difende: "Scelta illegittima e incostituzionale"

Silvia Sfregola
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È diventato famoso per quel "salga a bordo" gridato nelle orecchie del tremebondo comandante Francesco Schettino ma adesso Gregorio De Falco perde i gradi e le stelle di senatore del Movimento. L'ufficiale di Marina è stato espulso dal M5S su decisione del Collegio dei Probiviri per "reiterate violazioni del codice etico". Con lui anche il collega Saverio De Bonis e gli europarlamentari Giulia Moi e Marco Valli. Il comandante paga il voto contrario sul Dl Sicurezza e l'astensione al voto di fiducia sulla manovra. Due scelte che De Falco, rivendica con forza. "Non voto provvedimenti che sono all'opposto rispetto ai fini che il Movimento 5 Stelle si pone", dice facendo riferimento al decreto fortemente voluto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Più sfumate, ma non per questo meno polemiche, le parole riferite alla manovra che "secondo loro avrei dovuto votare a scatola chiusa. Mi sembra poco serio". Il senatore si dichiara sorpreso e dispiaciuto per una sanzione che giudica "illegittima". "Confidavo nel fatto che ci fosse uno spazio di democrazia che invece, a quanto pare, non c'è", spiega fra una galleria e l'altra mentre si trova in viaggio. In ogni caso De Falco non ha nessuna intenzione di gettare la spugna: "Cosa farò ora? Non lo so. Vediamo in cosa consiste questo provvedimento dal punto di vista operativo perché non ne ho la minima idea", racconta affermando che, comunque, sosterrà "tutti i provvedimenti che ritengo condivisibili o rispondenti a finalità meritevoli". Se il comandante attacca, Luigi Di Maio risponde con toni altrettanto focosi. Il capo politico del M5S difende a spada tratta la decisione del Collegio dei Probiviri. "Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile – twitta - chi non sostiene il contratto di Governo è fuori dal Movimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto, anche a costo di andarcene tutti a casa". Il destino di De Falco potrebbe presto toccare anche alle senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes in merito alle quali i Probiviri hanno optato per una sorte di supplemento di indagini. "Non ho idea di cosa succederà", dice a riguardo De Falco etichettando i provvedimenti presi come "imprevedibili oltre che incostituzionali". Una storia finita malissimo per quello che era una delle punte di diamante della squadra reclutata dal M5S all'interno della società civile per le elezioni. Da uomo tutto d'un pezzo De Falco, comunque, non ha rimpianti: "Se sono pentito di essere entrato in politica? No, anzi alla luce di quanto accaduto mi sembra ancora più necessario che ci sia in parlamento qualcuno che intenda far rispettare i rappresentanti del popolo". Dopo aver gestito il dramma della Costa Concordia non sarà certo un provvedimento interno di un Movimento a fargli ammainare la bandiera.

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