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Manovra alla Camera, Salvini detta i tempi: "Via libera solo se..."

Verso l'ok definitivo dopo la pausa natalizia e il voto di fiducia in Senato

Silvia Sfregola
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Manovra verso il via libera definitivo della Camera. Dopo la pausa natalizia, e dopo il voto di fiducia in Senato, il testo sarà discusso, in terza lettura, a partire da oggi, giovedì 27 in commissione Bilancio, mentre venerdì 28 approderà in Aula. Il voto finale è previsto entro sabato 29 dicembre. E mentre Luigi di Maio ricorda che "per la prima volta al centro di questa manovra ci sono i cittadini" il collega Matteo Salvini detta i tempi: reddito di cittadinanza e quota 100 arriveranno "all'inizio dell'anno, tempi tecnici permettendo". Non a caso, il leader leghista cita i due nodi su cui gli alleati di governo si sono scontrati. Le perplessità della Lega sul reddito di cittadinanza non sono una novità. Da sempre il Carroccio, dando voce alla base elettorale del Nord produttivo, la ritiene una misura più 'assistenzialistica' che non stimola i beneficiati - concentrati soprattutto al Sud, altro elemento di attrito - alla ricerca di un'occupazione. La prova del nove con l'alleato pentastellato si avrà comunque dopo la Befana quando il Consiglio dei ministri approverà il decreto con le nuove norme. Intanto, Salvini avverte i 'furbetti': chi ha un ricco conto in banca "non vedrà un euro", cercando così di sedare le polemiche su come il governo intenda impedire di usufruire del reddito di cittadinanza a chi non ne ha diritto. La manovra, ribadisce Salvini, rimetterà nelle tasche degli italiani 20 miliardi di euro, "dopo anni di sacrifici, tagli, precarietà, blocco di assunzioni, austerità". Dal canto suo Di Maio rivendica le misure della legge di bilancio a cominciare dall'aumento "delle pensioni minime e quelle d'invalidità", l'eliminazione della legge Fornero, l'abbassamento del costo del lavoro tagliando le tariffe Inail. "Abbiamo trovato un paese abbandonato a se stesso e in sei mesi sono tanti i traguardi raggiunti", spiega nella prima intervista dopo il voto di fiducia posto in Senato ribadendo: "La nostra Manovra ridà dignità al popolo". Sindacati e opposizioni rimangono invece sul piede di guerra, annunciando manifestazioni di protesta. Partito democratico e Forza Italia promettono battaglia dentro e fuori il Parlamento. I dem hanno organizzato un presidio davanti Montecitorio per il 29 dicembre, a tre mesi dalla manifestazione del 30 settembre in piazza del Popolo contro il governo. Cgil, Cisl e Uil si stanno invece organizzando per gennaio: nel mirino dei sindacati, le pensioni e i tagli al volontariato. Giovedì 27 dicembre in piazza a Roma ci saranno anche gli Ncc: secondo quanto fa sapere l'Anitrav, l'associazione delle aziende di servizio di trasporto pubblico, alle 17 una delegazione porterà al Quirinale un'istanza rivolta al presidente della Repubblica affinché non firmi il decreto, che obbliga ogni Ncc a ritornare al proprio garage dopo ogni servizio, perché ritenuto anticostituzionale.

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