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Manovra, la fiducia slitta. Protestano gli Ncc

Protesta Ncc a Montecitorio

E davanti a Montecitorio infiamma la protesta degli Ncc

Dario Martini
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È ancora caos in Senato sui tempi della Legge di Bilancio. Il maxiemendamento del governo alla manovra sarebbe dovuto approdare a Palazzo Madama alle 16 di oggi ma arriva in ritardo e il voto dell'Aula dovrebbe tenersi domani. La discussione generale nell'Aula di Palazzo Madama si era conclusa all'ora di pranzo con le votazioni sulla seconda sezione del bilancio, ovvero le tabelle allegate alla manovra. Ad annunciare i tempi dei lavori dell'aula di palazzo Madama è il presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che nel corso del suo intervento è stata interrotta più volte a causa delle proteste dei senatori di opposizione. Domani alle 14 il governo presenterà il maxiemendamento. A partire dalle 16.00 inizierà la discussione generale sulla fiducia, che durerà 4 ore. Seguiranno le dichiarazioni di voto con diretta televisiva a partire dalle 20.30 e quindi la prima chiama. Moltro critica l'opposizione. Per l'ex segretario dem Matteo Renzi "La maggioranza ancora non sa come cambiare la legge di bilancio. Continui ritardi e scene mai viste nella storia repubblicana. Sono ammutoliti persino i funzionari, i commessi, i lavoratori di questa struttura che ci dicono: in tanti anni una cosa così non l'avevamo mai vista. Io dovrei intervenire nel pomeriggio in Aula ammesso, e non concesso, che finalmente si decidano a presentare un testo". Per quanto riguarda le misure che dovranno essere approvate, l'ultima bozza del maxiemendamento prevede la conferma della stretta per gli Ncc ma amplia la deroga prevista per il rientro in rimessa. Questo tema ha provocato la protesta della categoria che anche oggi si è ritrovata in piazza davanti a Montecitorio per urlare la propria rabbia. Da gennaio, infatti, salvo nuovi rinvii, scatteranno le norme che costringono gli Ncc al termine del servizio a tornare nella città in cui l'autorizzazione è stata rilasciata. E' prevista anche flat tax al 7% per i pensionati residenti all'estero da almeno 5 anni che scelgono il Sud. L'imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria con aliquota del 7%, si applica per cinque periodi d'imposta ed è rivolta a coloro che scelgano di trasferire la loro residenza, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti delle Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia.

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